Cultura

Senigallia, Antonio Rezza torna sul palco del Teatro la Fenice

Appuntamento per giovedì 18 aprile 

lo spettacolo “Hýbris” di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
lo spettacolo “Hýbris” di Flavia Mastrella e Antonio Rezza

SENIGALLIA – Antonio Rezza torna sul palco del Teatro la Fenice di Senigallia con lo spettacolo “Hýbris” di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, giovedì 18 aprile (ore 21) per un appuntamento fuori abbonamento proposto da Comune e AMAT con il contributo di MiC e Regione Marche. Leoni d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, l’uno performer-autore e l’altra artista autrice, con la comicità dissacrante, corrosiva e provocatoria che li contraddistingue, portano in palcoscenico il loro sguardo, stavolta rivolto contro le gabbie della famiglia e della società.

Con Rezza sono in scena il fido Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara Perrini, Enzo Di Norscia, Antonella Rizzo, Daniele Cavaioli, Cristina Maccioni e, in una partecipazione straordinaria, Maria Grazia Sughi. Habitat di Flavia Mastrella, assistente alla creazione Massimo Camilli, disegno luci di Daria Grispino. “Hýbris” – “(mai) scritto da Antonio Rezza” – è di Flavia Mastrella e Antonio Rezza per una produzione RezzaMastrella con La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello di Roma e Teatro di Sardegna, in co-produzione con il Festival dei Due Mondi di Spoleto.

«Come si possono riempire le cose vuote?» si legge nella nota allo spettacolo, che ha per titolo quella parola, hybris, con cui gli antichi greci descrivevano la tracotanza che porta l’uomo a ritenersi così potente da potersi ribellare al volere divino, «è possibile che il vuoto sia solo un punto di vista? […] Le gabbie naturali imposte dal mondo legiferano della nascita, della crescita e della cultura, ma la morte è come al solito insabbiata. […] Bussiamo troppo spesso da fuori per tutelare le poche persone che vivono all’interno, si tratta di famiglie di due o tre elementi, piccoli centri di potere chiusi a chiave. Dovremmo imparare a bussare ogni volta che usciamo, perché fuori ci sono tutti, l’esterno è proprietà riservata, condominio esistenziale, casa aperta. L’educazione va sfoggiata in mezzo agli altri e non pretesa quando ci si spranga insieme al parentato. La famiglia la sera chiude fuori tutta l’umanità, che senso ha accogliere il diverso quando ogni notte ci barrichiamo dichiarando l’invalicabilità della nostra dimora? Infimi governanti delle pareti domestiche, come le bestie. L’uomo diventa circense, domatore della proprietà privata».

Informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro La Fenice (071/7930842 e 335/1776042) e AMAT 071/2072439 amatmarche.net. Biglietti anche su vivaticket.com e nelle biglietterie del circuito AMAT/Vivaticket.