SENIGALLIA – È stata inaugurata nella sala conferenze di Palazzetto Baviera la mostra dedicata al fotografo russo Alexander Rodchenko, dal suggestivo titolo “Revolution in photography”. Uno sguardo sul lavoro dell’artista avanguardista attraverso ben 150 opere, rigorosamente in bianco e nero, disposte fino al 20 gennaio 2019 sui due piani dello storico edificio, in cui emerge tutta la passione per quel sogno utopico rappresentato dalla tecnologia e dall’industrializzazione.
L’inaugurazione della mostra curata dalla presidente del Multimedia Art Museum of Moscow Olga Sviblova è avvenuta davanti a un folto pubblico, sia di esponenti politici che si artisti e fotografi, ed è stata l’occasione per consegnare la cittadinanza onoraria al fotografo 90enne Piergiorgio Branzi, che tanto fece per il gruppo Misa da cui mosse i primi passi Mario Giacomelli.
Alla presentazione dei 150 scatti del fotografo russo hanno partecipato anche il console onorario della Federazione Russa di Ancona Marco Ginesi, il sindaco Maurizio Mangialardi, l’assessore alla Cultura Simonetta Bucari e la vicepresidente del MAMM Anna Zaytseva la quale ha dato la chiave di lettura delle immagini di Rodchenko.
Alexander Rodchenko nella sua lunga carriera si è dedicato alla pittura, al design, alla grafica, al cinema e alla fotografia, aprendo per ogni campo artistico vie di cambiamento fortemente innovative. Il suo imperativo estetico si basava sull’assunto “il nostro dovere è sperimentare” e fu con questo slogan che nel 1924 decise di abbandonare momentaneamente la pittura per la fotografia.
«Sono molto felice – ha detto Zaytseva – di inaugurare questa mostra che deriva da un attento e lungo lavoro sui negativi dell’artista, uno dei principali interpreti dell’avanguardia russa. Un lavoro il suo che riflette ed esalta i cambiamenti politici ma soprattutto quelli sociali e culturali dell’epoca tra gli anni ‘20 e ‘30. La città, l’industrializzazione, l’elettricità, le macchine sono tra i protagonisti dei suoi scatti perché interpreti e risultati di quel sogno utopico che lo sviluppo industriale poneva davanti. Così Rodchenko sviluppò un nuovo linguaggio per parlare di una nuova realtà, mutata nel profondo livello sociale e accentuata dal fotografo grazie alle diagonali, agli scatti dal basso o dall’alto, alla prospettiva scorciata o all’ingrandimento dei dettagli. Insomma nuove prospettive, nuove visuali per un nuovo mondo. Mi auguro possiate emozionarvi guardandole».
Soddisfatto anche il sindaco Maurizio Mangialardi che ha sottolineato come, dopo la mostra su Doineau, Senigallia continui a «regalare esperienze culturali di valore. Proprio perché siamo la città della fotografia ci inseriamo in un percorso che ci sta portando fuori dai confini locali e, perché no, nazionali, come l’esposizione a Mosca delle fotografie di Giacomelli nello scorso anno, e su questa strada continueremo a lavorare».
La mostra sarà visitabile il mercoledì, il giovedì e il venerdì, dalle ore 15 alle ore 19. Il sabato, la domenica, e nei giorni festivi e prefestivi, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 19.