Cultura

Silvio Orlando inaugurerà le stagioni teatrali di Ascoli e Osimo

"Lacci" con Silvio Orlando inaugurerà le stagioni dei teatri di Ascoli Piceno e Osimo. Lo spettacolo, diretto dalla regia di Armando Pugliese, andrà in scena al Teatro La Nuova Fenice di Osimo martedì 24 ottobre

Silvio Orlando

OSIMO – Sabato 21 ottobre e domenica 22 ottobre si apre il sipario sulla stagione di prosa 2017/18 del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno realizzata su iniziativa del Comune e dell’AMAT con il contributo di Regione Marche, MiBACT e il sostegno di Bim Tronto. L’inaugurazione è affidata a Silvio Orlando che arriva in scena con “Lacci al termine di una residenza di riallestimento in città diretto dalla regia di Armando Pugliese. Dopo Ascoli Piceno, Lacci sarà in scena anche al Teatro La Nuova Fenice di Osimo (inizio ore 21.15 – informazioni al n. 071 7231797) martedì 24 ottobre come primo appuntamento della stagione realizzata da Comune, Asso e AMAT.

L’attore napoletano ritorna alla scrittura di Domenico Starnone e penetra le crepe e le fragilità del mondo contemporaneo attraverso il sistema della famiglia, dove cova ogni giorno la minaccia di crollo per un cosmo ben più grande di quello racchiuso tra le mura di casa. La storia ripercorre le attese, le sconfitte, i ripensamenti interni a un amore e alle sue conseguenze, e porta già nei nomi una promessa di rovina. Domenico Starnone regala una storia emozionante e fortissima, il racconto magistrale di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.

Una scena dello spettacolo “Lacci”

«Ho pensato a questo lavoro come all’esecuzione di una sinfonia – afferma Armando Pugliese – che si struttura in cinque movimenti, che a loro volta contengono al loro interno un variabile numero di variazioni. E il contenuto del romanzo mi ha suggerito l’idea di una sinfonia del dolore, del dolore perché questa storia ci parla di un carico di sofferenza che da una generazione si proietta su quella successiva con il suo bagaglio di errori, infingimenti, viltà, abbandoni, dolore appunto. Proprio perché ci muoviamo in ambito borghese, non si tratta di una tragedia generazionale, ma di un dramma generazionale, quello sì. I figli si affacciano a presentare il conto a chi li ha preceduti, all’interno di un contesto familiare in questo caso, ma metafora di quanto accade in contesti estremamente più ampi nel tempo e nel mondo che viviamo oggi. Ma anche nelle ragioni o nei torti dei genitori lo spettatore non mancherà di identificarsi, nelle loro ferite che cogliamo pulsanti nel momento della lacerazione, o ripercorse a ritroso attraverso il racconto che si fa tentativo di comprensione logica e critica, con l’intento di andare oltre i significati superficiali di parole abusate. Con lo snodarsi del racconto lo spettatore dovrà cercare la verità o la ragione di volta in volta in ciascuno dei personaggi, nell’interpretazione di ciascuno dei loro vissuti, e nella dialettica attraverso la quale si relazionano fra loro, proprio come nelle storie che catturano l’attenzione e non ci consentono di lasciarle fino al loro punto di conclusione».

Completano il cast dello spettacolo – prodotto da Cardellino – Pier Giorgio Bellocchio, Roberto Nobile, Maria Laura Rondanini, Vanessa Scalera, Matteo Lucchini. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Silvia Polidori, le musiche di Stefano Mainetti, le luci di Gaetano La Mela. Per informazioni: biglietteria del teatro 0736 298770. Inizio spettacolo: sabato ore 20.30, domenica ore 17.30.