Veronica Fermani ha trent’anni e vive a Montefano. Le abbiamo chiesto qual è stata la genesi del libro e cosa ha portato nella sua vita.Com’è nata l’idea di scrivere un libro?
«Ho conosciuto Roberta via social, ho scovato la sua pagina “Dajerobs” per caso, come hanno fatto in tanti. Anche io in famiglia ho dovuto fare esperienza del linfoma di Hodking. Mi ha impressionato come Roberta riuscisse a scrivere della sua esperienza in maniera alternativa, con foto colorate, con vivacità. Mi sono appassionata alla sua storia e l’ho contattata proponendole di scrivere un libro. Quando l’ho fatto sua madre era ancora in vita. Ci siamo trovate a casa sua a Foligno».Qual era l’idea?
«L’idea era creare uno strumento di sollievo per le persone che si apprestano ad affrontare la malattia e per le loro famiglie. I diritti d’autore e il ricavato delle vendite sono tutti per il comitato per la vita di Daniele Chianelli di Perugia, associazione che offre ospitalità alle famiglie di bambini malati di tumore, organizza raccolte fondi, crea sostegno e molto altro».Che cosa hai provato durante questo “viaggio”?
«Ho intrapreso questo percorso perché serviva a me, mi avrebbe aiutato. Roberta è una persona stupenda, energica, magnetica, ha uno sguardo sulla realtà meraviglioso. E’ di sostegno, contagia gli altri con la sua personalità. Per me è stato un arricchimento a livello umano. Queste pagine riflettono la forza straordinaria di Roberta, quella sua capacità di guardare sempre oltre la sofferenza, che ha conquistato tante e tante persone sul web».
Quale messaggio intendi lasciare?
«E’ una malattia difficile questa. Il malato però ha la forza e capacità di guidare la propria famiglia. Chi conosce la malattia non è altro che un instancabile portatore di vita perché lotta quotidianamente per conservarla. Mi sono trovata di fronte a una scelta, morire con lei o vivere per lei. Mi ha fatto un regalo, loro hanno una marcia in più. Il libro è stato spedito gratuitamente a tutti i principali reparti oncologici italiani per essere messo a disposizione dei pazienti ricoverati, proprio per il messaggio positivo che porta. Fino a oggi io e Roberta abbiamo viaggiato nelle Marche, in Umbria e in Abruzzo. Devo ringraziare Adriana Tordini, osimana appassionata che ha voluto la presentazione in città».
Alla presentazione del libro in programma domenica 24 settembre alle 17.30 alle grotte del Cantinone in via Fontemagna, oltre alle autrici saranno presenti il sindaco Simone Pugnaloni, la presidente della Consulta donne e pari opportunità del Comune di Osimo Franca Bartoli, la presidente dell’associazione “Unite si può” Daniela Secci e la psicologa dell’associazione “Noi come prima” Luciana Samori. Modera Eliana Flamini, consigliere comunale e membro della Consulta donne che dice: «E’ importante trattare questi temi e renderli “normali” perché moltissime donne e persone si trovano ad avere importanti problemi, in questo caso di salute, ma si sentono sole e isolate. Per affrontare e sconfiggere la malattia o i problemi c’è bisogno di cure ma soprattutto di una forza morale e mentale enorme che le persone possono trovare nell’esternazione dei propri pensieri e dolori e nel conforto e vicinanza dal mondo esterno». Previsto anche un intermezzo musicale a cura dell’ensemble “Ottava nota” di Montefano diretto dal maestro Tiziana Del Villano.