PESARO – Illusioni, visioni, territorio. È stata inaugurata a Palazzo Mosca-Musei Civici, Pesaro Musei, la monografica di Mario Logli (Urbino, 1933 – Pesaro, 2020), artista protagonista della seconda metà del Novecento e dei primi anni del nuovo secolo. Mario Logli. Custode della bellezza è il titolo della mostra a cura di Anna Maria Ambrosini Massari e Mattia Giancarli, che rientra nel palinsesto ufficiale di Pesaro 2024 ed è promossa dal Comune di Pesaro con il contributo della Regione Marche, in partenariato con l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, ISIA Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino e l’Accademia Raffaello. L’organizzazione è a cura della Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive.
A quasi quattro anni dalla sua morte, anche Pesaro – città scelta da Logli per vivere, cui era profondamente legato – omaggia l’artista con un’esposizione che affronta in maniera nuova la sua produzione, indagata per la prima volta alla luce di documenti e opere inediti che consentiranno una nuova lettura della sua poetica e di approfondire il rapporto con il capoluogo adriatico e con il mare, elemento che torna frequentemente nei suoi paesaggi. Grazie a questo materiale e ai dipinti esposti, provenienti dalla collezione della famiglia Logli e dall’importante deposito destinato dal pittore all’ateneo di Urbino, per la prima volta è possibile ritessere il legame non solo con i modelli moderni studiati da Logli – tra gli altri René Magritte, Giorgio De Chirico e Osvaldo Licini – ma anche con gli amici di una vita che, come lui, a lungo hanno raccontato il territorio e le contraddizioni del loro tempo: Paolo Volponi, Carlo Bo e Mario Giacomelli.
«Un grande artista del recente passato, fortemente contemporaneo e in grado di parlare ai giovani – così Daniele Vimini definisce Logli -. Nella Pesaro Capitale italiana della cultura 2024, Mario Logli è realmente un “custode della bellezza” capace di attraversare i temi cari alla nostra città, come il mare, l’ambiente e le suggestioni surrealiste in cui era chiaro il suo messaggio di tutela del patrimonio artistico nella sua accezione più moderna e ampia. Un artista che ha saputo leggere il nostro territorio, in un legame profondo e quasi anticipando il senso de “La natura della cultura”, punto focale dello straordinario anno che ci aspetta. Un reale “custode della storia”, ma anche un pioniere di una poetica visionaria in grado di raccontare, come pochi altri, le contraddizioni del suo tempo e non solo. Ed è per queste ragioni che Pesaro, città scelta dall’artista come residenza, è particolarmente onorata di omaggiare Mario Logli con la prima mostra a lui dedicata dopo la sua morte».
La figlia Marcella ricorda Logli: «Ha sempre rappresentato nelle opere ma anche nella vita, una realtà raffinata, surreale ma sempre molto radicata nell’attualità».
«La mostra di Logli – sottolinea Marcello Smarrelli direttore artistico di Pesaro Musei – ci restituisce un profilo dell’artista attraverso un’attenta selezione di dipinti che attraversano la sua fortunata carriera e raccontano le battaglie da lui combattute, con spirito spesso anticipatore, a partire dal fronte ecologista, fino a quello in difesa di politiche culturali e turistiche sostenibili».
«Con la sua pittura, Logli ha saputo custodire le tradizioni e i costumi della sua terra d’origine e, parallelamente, interpretare con personalità ed energia le sfide più complesse della sua contemporaneità, fino a questioni – come quella ecologica e della tutela del patrimonio culturale – da lui affrontate in anticipo rispetto ai tempi»: questo il commento dei curatori Anna Maria Ambrosini Massari e Mattia Giancarli.
Tre le sezioni: Il ricordo, il gioco e l’infanzia, In difesa dell’ambiente e Custodire la bellezza.
La mostra durerà fino al 7 aprile a Palazzo Mosca – Musei Civici, orario: martedì-domenica e festivi 10 – 13/15.30- 18.30.
Ingresso con Card Pesaro Capitale, gratuito fino a 18 anni. Info 0721 387541 | info@pesaromusei.it.