Economia

Camera Marche lancia un bando sui temi della doppia transizione in linea con il piano 5.0 del Ministero

Camera Marche, alla vigilia di Smau Marche, e nei giorni di lavoro degli stati generali dell'innovazione ad Ascoli, presenta la nuova misura

digitalizzazione, imprese
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Nei giorni di Smau Camera Marche lancia il Bando sui temi della doppia transizione in linea con il piano transizione 5. 0 del Ministero. Le Marche sono un territorio che cerca capacità digitali: nel 2023 su 140.630 entrate lavorative previste, senza distinzione di comparto produttive, 81.260 prevedono la capacità di utilizzare competenze digitali, nel 75% dei casi si richiedono competenze di grado elevato, ritenute di difficile reperimento nell’oltre la metà dei casi.
 Questo emerge dalle indagini condotte dall’Ufficio Statistica della Camera di Commercio delle Marche su dati Excelsior, che confermano una tendenza nella nostra regione alla ricerca di una quota di skill digitali tra gli under 30 superiore alla media italiana; elevata purtroppo è anche la difficoltà di trovare figure capaci di applicare tecnologie 4.0.

Transizione 5.0  del Ministero e il Bando di Camera Marche
Questo mentre il nuovo piano digitale varato dal Governo parla di transizione targata 5.0, progetto unico in Europa, come sottolineato dal ministro Urso, perché riferito a due transizioni, quella digitale e quella green e riserva attenzione e risorse anche all’aspetto della formazione. Si tratta di istanze che stanno a cuore a Camera Marche; pertanto l’ente, alla vigilia di Smau Marche, e nei giorni di lavoro degli stati generali dell’innovazione ad Ascoli, presenta la nuova misura tarata proprio sulla direttrice indicata dal Piano nazionale.

Si tratta del primo bando (dalla dotazione finanziaria di 800.00 euro) per incentivare efficientamento energetico ed economia circolare delle Pmi marchigiane, finanziando l’acquisto di servizi avanzati di consulenza e certificazione da parte delle PMI per l’innovazione di processo e di prodotto.

Il bando copre anche le spese per l’attività di formazione relativa alla partecipazione di imprenditori e loro collaboratori a percorsi il cui programma sia riconducibile alla gestione di strumenti di economia circolare, tra gli altri: l’Analisi del Ciclo di Vita del Prodotto (LCA), Carbon Footprint di organizzazione (CFO), l’ECOLABEL di prodotto o di servizio (ad esempio i servizi turistici).

La formazione green che serve a chi innova
Un aspetto importante in considerazione della previsione per cui in Italia tra il 2021 e il 2025 il fabbisogno di competenze green intermedie delle imprese e della Pubblica Amministrazione sarà compreso tra i 2,2 e i 2,4 milioni di lavoratori, circa il 63% del fabbisogno dell’intero quinquennio. (Fonte Unioncamere). La domanda di green jobs riguarderà in maniera trasversale sia le professioni tecniche che quelle ad elevata specializzazione e sempre più richieste saranno le professionalità che ruotano intorno all’ambiente, all’ecosostenibilità, al risparmio energetico e all’economia circolare.  

Nelle Marche, dall’ultima rilevazione (fine 2023) del sistema camerale la crescita annuale dei contratti green jobs è stata del +19,1 contro una media italiana del 13,5% . Gli occupati green marchigiani (circa 77.000) sono  il 2,4% del totale dei lavoratori italiani nella filiera della sostenibilità e rappresentano il 12,1% degli occupati marchigiani in generale.

Info bando 
Le domande possono essere presentate dall’8 al 30 luglio, info e modulistica qui.

Le imprese più sostenibili sono quelle che innovano di più e hanno migliori opportunità di interscambio con l’estero; le Marche scontano un ritardo in termini di innovazione rispetto alla media del Paese : l’indagine condotta da Camera Marche attraverso l’Istituto Tagliacarne, indica per la nostra regione una variazione percentuale anno su anno (marzo 23/marzo 24)  della consistenza delle start up innovative registrate del -9,5 % (dove l’Italia, pur in negativo, segna -7,7%). È dunque compito dell’Ente camerale che cura lo sviluppo del territorio trovare soluzioni e sinergie per supportare una carenza ma anche un’evidente voglia di digitale diffusa tra le pmi marchigiane.