Economia

L’industria marchigiana frena. Schiavoni: «Le stime parlano di una risalita»

L'attività produttiva e commerciale è in forte rallentamento rispetto a quanto rilevato nel secondo trimestre 2019. Calo più contenuto invece per il settore Alimentare. Il punto con il presidente di Confindustria Marche

ANCONA – Pesante flessione per l’industria manifatturiera regionale nel secondo trimestre 2020. L’attività produttiva e commerciale è in forte rallentamento rispetto a quanto rilevato nel secondo trimestre 2019. Calo più contenuto invece per il settore Alimentare.

Questi i risultati dell’Indagine Trimestrale condotta dal Centro Studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche, in collaborazione con Ubi Banca. Nel trimestre aprile-giugno 2020, la produzione industriale ha registrato una flessione del 33,8% su base tendenziale, risultato in linea con quello rilevato a livello nazionale nel bimestre aprile-maggio (-35%).

A livello settoriale, tutti i comparti inclusi nell’indagine hanno registrato variazioni marcatamente negative, più contenute nel caso dell’Alimentare.

Claudio Schiavoni, presidente Confindustria Marche Nord
Claudio Schiavoni, presidente Confindustria Marche

«Il dato relativo al secondo trimestre 2020 – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni –  riflette per intero l’impatto negativo che l’insorgenza della pandemia ha avuto nei principali comparti dell’economia regionale. Tutti i settori hanno sperimentato gli effetti negativi del blocco delle produzioni indotto dai provvedimenti governativi. Peraltro, il forte rallentamento ha interessato in maniera crescente anche le imprese operanti sui mercati internazionali, data la diffusione della pandemia nei principali mercati di esportazione e i provvedimenti di chiusura adottati dalla gran parte dei paesi di esportazione dei prodotti regionali. In leggera risalita, invece, le stime degli operatori sia per la produzione che per le vendite nel terzo trimestre del 2020».

Alcune analisi
Le dichiarazioni degli operatori intervistati confermano il marcato rallentamento dell’industria regionale: si contrae in maniera significativa la quota di aziende interessate da aumenti della produzione (10% contro 18% della rilevazione precedente), mentre sale marcatamente la quota di operatori con produzione stazionaria o in calo (87% contro 82% della rilevazione del primo trimestre 2020).

In forte calo l’attività commerciale complessiva nel secondo trimestre 2020: l’andamento delle vendite in termini reali ha registrato una flessione del 33,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un andamento negativo sia sul mercato interno (-35,8%) che sul mercato estero (-31,1%). Tutti i settori hanno registrato performance negative, con un calo più contenuto solo per l’Alimentare.

Nella media del trimestre aprile-giugno 2020, i livelli occupazionali hanno registrato un sensibile calo (-1,3%), seppure con andamenti differenziati tra settori. Nello stesso periodo, a seguito delle misure straordinarie di sostegno alle imprese per far fronte agli effetti dell’emergenza epidemiologica da covid19, le ore di cassa integrazione sono aumentate di oltre 18 volte rispetto al secondo trimestre 2019, passando da 2,7 a 51 milioni.