«La tenuta del sistema economico e delle filiere dipende anche da noi, dalla nostra resilienza e dai nostri comportamenti» è un appello alla responsabilità delle aziende, in questa emergenza Coronavirus, quello di Pierluigi Bocchini, vice presidente delegato di Confindustria Marche Nord con delega alla territoriale di Ancona. «In questi momenti occorre resistere e raddoppiare gli sforzi – dice in una nota -, ma senza la fiducia del Governo questa volta in tanti non ce la faremo. Non chiediamo regali né contributi. Chiediamo fiducia: lo Stato garantisca i debiti che dovremo fare per pagare i nostri fornitori e dare continuità al sistema. Servono tre mesi di liquidità, pari ai mesi che stiamo avendo a fatturato pari a zero o quasi».
E continua: «Il momento è forse il più difficile dal secondo dopoguerra ma ne usciremo. Le aziende più solide cerchino di rispettare le scadenze con i propri fornitori e, anche chi non riesce, cerchi di fare il possibile per garantire liquidità alla propria filiera: solo così potremo garantire continuità al sistema. Questa è una sfida che dobbiamo vincere insieme, anche come sistema industriale: facciamo rete in primis tra noi, difendiamo la dignità delle nostre imprese e non perdiamo quel bene essenziale che è la fiducia tra fornitore e cliente».
Sul tema della mancanza di liquidità, Confindustria sta lavorando da giorni, pressando il Governo affinché venga assicurata liquidità a breve a tutte le imprese, piccole, medie e grandi, attraverso il fondo di garanzia, liquidità che alla fine di questo periodo dovrà trasformarsi in un prestito a 30 anni, al pari di un debito di guerra, che le imprese si accolleranno e pagheranno.
«Più volte abbiamo ribadito come il ruolo dell’Europa sarà fondamentale in questa sfida – aggiunge Bocchini – e a tal proposito Confindustria sta condividendo le proposte in tema di liquidità anche con i Governi francese e tedesco e con i presidenti delle Confindustrie tedesca, francese, svedese, spagnola, portoghese e infine con BusinessEurope per creare un consenso europeo e fare in modo di avere in tale direzione un acceleratore europeo, oltre quello che occorre fare come Paese».
Bocchini conclude il suo appello richiamando le parole del presidente Boccia che chiede agli associati di «essere all’altezza, esemplari e consapevoli che i nostri comportamenti saranno parte determinante del futuro che costruiremo, un futuro in cui pur nei momenti difficili la fiducia deve prevalere sull’ansietà e la passione sulla rabbia».