FABRIANO – Costruire un futuro sostenibile, il ruolo e le responsabilità delle imprese familiari per il rilancio economico e sociale del Paese, prospettive e dubbi: tanti gli argomenti affrontati nel corso dell’incontro ospitato mercoledì 13 marzo allo stabilimento Elica di Fabriano su “Family Business”, con la partecipazione di Aidaf -Associazione Italiana delle Aziende Familiari. L’Associazione, nata 25 anni fa, riunisce 260 imprese familiari marchigiane.
«Sono quasi il 90% delle imprese presenti sul territorio nazionale – spiega la presidente nazionale Aidaf Cristina Bombassei che eredita l’incarico da Francesco Casoli – in cui sono presenti più membri della stessa famiglia, quindi una multigenerazionalità attiva. Il ruolo di Aidaf è quello di fare cultura, formazione e avviare le giovani generazioni a comprendere l’apporto valoriale che le imprese familiari hanno ma anche come guardare al futuro con ottimismo, aprendo la mente verso le governance più sicure per garantire quello che il nostro socio fondatore Alberto Falk aveva citato come “rinnovare le imprese familiari in ogni generazione attualizzandola ai tempi cui si rivolge”».
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L’incontro si è aperto con la presentazione dell’installazione artistica “Il Personale” di Claire Fontaine, opera vincitrice della 21esima edizione del premio Ermanno Casoli.
«Le difficoltà che le imprese familiari incontrano in questo particolare momento storico sono proprio la famiglia – dichiara il presidente Elica Francesco Casoli – Le imprese crescono, cambiano e cambiano anche le famiglie. Dobbiamo essere molto attenti noi famiglie a essere all’altezza delle nostre imprese».
Un dialogo a più voci, un incontro multi settoriale durante il quale è stato presentato il libro dal titolo “Family Business: costruire un futuro sostenibile. Dialoghi tra imprenditori e accademici”, a cura di Paolo Morosetti, accademico dell’Università Bocconi. «È un libro sul futuro delle imprese marchigiane – ha sottolineato Giancarlo Laurenzi introducendo i relatori – ma più in generale, un saggio su di noi e su quello che vogliamo lasciare ai nostri figli».
Poi alla presenza del presidente Elica Francesco Casoli e della presidente Aidaf Cristina Bombassei, un interessante talk moderato dal direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi cui ha partecipato oltre all’autore anche il professor Bernardo Bertoldi, docente dell’Università di Torino.
All’incontro, partecipatissimo, erano presenti le più importanti famiglie industriali della regione. Hanno accolto l’invito del presidente Casoli anche il governatore della Regione Francesco Acquaroli, il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori e il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati onorevole Mirco Carloni. «In questa regione c’è una importante esperienza e competenza di aziende gestite dalle famiglie – ha spiegato Carloni – e il legame tra la famiglia e l’industria o l’impresa è molto sentito, tant’è che il modello marchigiano, che nasce dalla mezzadria per evolversi nelle industrie più evolute che oggi sono anche quotate in borsa, ha alle spalle una famiglia. Questo legame è davvero molto forte. Il fatto che c’è un tema di passaggio generazionale e di successione è un tema molto serio e non è importante solo per le persone coinvolte ma anche per il tessuto sociale ed economico che ha degli impatti se l’azienda decide di spostarsi o di chiudere. Per l’agricoltura, ci sono delle aziende vitivinicole che sarebbe molto bello se vedessero anche una partecipazione degli investimenti del capitale anche delle famiglie industriali marchigiane come successo in Toscana o in altre regioni in cui anche coloro che hanno fabbriche magari pure di tutt’altro settore, investono nel vitivinicolo, nei marchi e nelle nostre Doc. Sarebbe bello se anche da questo convegno Aidaf, dove sono presenti le famiglie più importanti dell’industria marchigiana – conclude Carloni – nascesse anche il tema di investire nel vino, di investire nelle grandi cantine che abbiamo qui, e che sarebbe molto importante farle portare avanti anche da aziende e da capitali di nostri imprenditori locali».