FABRIANO – I lavoratori del sito di Genga della Ariston Group augurano buon compleanno al fondatore della multinazionale di Fabriano, Francesco Merloni. Oggi 17 settembre, Francesco Merloni fondatore e presidente onorario dell’Ariston Group, guidata dal figlio Paolo, taglia il traguardo dei 99 anni. I lavoratori del sito di Genga, una delle fabbriche storiche del gruppo e della storia merloniana, attivo a pieno regime dal 1966, e diventato negli anni un vero fiore all’occhiello del gruppo, all’avanguardia e specializzato nelle tecnologie per la produzione di scaldacqua, hanno fatto, secondo le tradizioni consolidate degli ultimi anni, al loro presidente gli auguri di buon compleanno. Tra i lavoratori, che hanno avuto l’onore di lavorare con lui per tantissimi anni, con tanti ricordi che restano impressi nel cuore e l’ex ministro dei lavori pubblici e deputato, si è instaurato da sempre un rapporto biunivoco di stima, rispetto e affetto, che va oltre il legame lavorativo. «Mettere al centro le persone è quello che più conta in ogni aspetto della vita, anche del lavoro, perché la vera innovazione ha il volto umano, come recita uno storico mantra di Aristide Merloni. E come tutte le famiglie degne di questo nome, quando c’è una ricorrenza, ci si fanno gli auguri, che in certi momenti della vita hanno un significato e un calore particolari», scrivono in una nota i dipendenti.
Gli auguri
A stringersi al presidente, in un abbraccio virtuale, dal direttore della fabbrica Giacomo Donati, all’HR, il responsabile delle risorse umane, Fabrizio Malizia e Lucrezia Gubinelli, ai delegati Rsu, Filippo Siciliano, Vincenzo Capitanelli e Paolo Orazi in nome di tutti i loro colleghi. Francesco Merloni, con il suo carisma senza tempo, ha vissuto l’intero secolo dello sviluppo industriale italiano e il miracolo economico, in occasione della presentazione avvenuta lo scorso anno di un libro, un saggio a lui dedicato aveva terminato l’evento con queste parole: «La forza della nostra storia è anche la comunità degli amici e dei collaboratori che si sono raccolti nel tempo intorno ad essa, in spirito di unità e condivisione. Ho sempre pensato, che indipendentemente dalle situazioni, c’è una bussola insostituibile: i valori che appartengono alla nostra storia, e che sono intramontabili. La mia convinzione è che la regola etica fondamentale sia il riconoscimento della centralità e della dignità della persona umana».