FABRIANO – Si completa ulteriormente l’organigramma dirigenziale nel Gruppo Fedrigoni, nominato dai proprietari del fondo statunitense Bain Capital, e che riguarda anche le ex Cartiere Miliani di Fabriano.
Da oggi, 7 gennaio, Davide Bustreo è il nuovo Chief Financial Officer della società italiana tra i maggiori player al mondo nella produzione e vendita di carte ad alto valore aggiunto per packaging e grafica, e di prodotti autoadesivi per l’etichettatura. L’attuale CFO, Vittorio Sfligiotti, affiancherà Davide Bustreo con il ruolo di CFO della Business Unit Paper&Security, produzione nel sito di Fabriano, mentre Vincente Gerbasi è il CFO della Business Unit Pressure Sensitive Labels.
Bustreo, 44 anni, una lunga esperienza in ruoli finance di rilievo in società industriali multinazionali, in Italia e all’estero, è stato negli ultimi anni CFO di Continental Foods e Industrial Advisor del fondo di private equity CVC Capital Partners. «Sono felice di dare il benvenuto a Davide nel nostro team. Davide sarà di grande aiuto nella gestione della crescita del nostro Gruppo, che già con la prossima integrazione di Ritrama, un player molto rilevante nel settore PSL, compirà un ulteriore importante passo nel suo ambizioso percorso di espansione globale», dichiara Marco Nespolo, CEO di Fedrigoni.
Si prosegue, dunque, nel riordino dei ruoli dirigenziali al gruppo Fedrigoni dopo che nell’ottobre dello scorso anno, Antonio Balsamo è stato chiamato ad assumere il ruolo di Direttore dello stabilimento di Fabriano e Direttore tecnico per l’area Marche. Successivamente, Gianfilippo Mariani è stato nominato responsabile dello stabilimento di Pioraco. Mentre Mirko Moscatelli dirigerà l’altro sito produttivo del maceratese, Castelraimondo, siti produttivi entrambi nel maceratese. Infine, un’ulteriore nomina che riguarda Fabriano, nello specifico lo stabilimento di Rocchetta, dove come responsabile della produzione è stato nominato Massimiliano Carsetti.
Una riorganizzazione che testimonia il rinnovato impegno del gruppo Fedrigoni nel rafforzare tutti i segmenti produttivi, soprattutto l’Area Valori che, nel corso dello scorso anno, ha sofferto. Ma che ora sembra tornata nei piani di sviluppo dei proprietari americani.