Le adesioni all’Opas (offerta pubblica di acquisto e scambio) lanciata da Intesa Sanpaolo sulle azioni Ubi Banca sono salite al 71,91% del capitale dell’istituto di credito guidato da Victor Massiah. Lo rende noto Borsa Italiana, alla chiusura delle contrattazioni di oggi.
A due giorni dalla chiusura dell’offerta per il conferimento delle azioni, la scalata della prima banca italiana sulla ex popolare di Bergamo ha già superato la quota di successo che era fissata al 66,67%, e che consentirà ad Intesa SanPaolo non solo di acquisire la maggioranza, ma di procedere con il progetto di fusione.
Per gli azionisti di Ubi Banca c’è comunque tempo fino a giovedì 30 luglio per aderire all’offerta, che prevede una componente di scambio di azioni (10 azioni in cambio di 17 di Intesa Sanpaolo) e una componente liquida pari a 57 centesimi per ogni azioni Ubi conferita.
L’unione (non consensuale, data la fiera opposizione di Ubi) tra Intesa Sanpaolo e la ex popolare porterà alla nascita di un colosso europeo che farà registrare un utile non inferiore a 5 miliardi di euro nel 2022, secondo le previsioni del gruppo guidato da Carlo Messina.
Con l’integrazione di Ubi in Intesa Sanpaolo, prenderà vita il settimo gruppo bancario nella zona euro per proventi operativi alle spalle di Santander (50 miliardi), Bnp Paribas (45), Bbva (25), Bpce (25), Societe Generale (25) e Deutsche Bank (22). Il gruppo sarà inoltre terzo per capitalizzazione di Borsa con un valore di 48 miliardi, alle spalle di Bnp Paribas (67 miliardi) e Santander (65).