Economia

Intesa Sanpaolo, i risultati del primo semestre 2020: «Confermata la capacità di raggiungere gli obiettivi e rispettare gli impegni»

Nei primi sei mesi dell'anno, conseguito il miglior utile netto del primo semestre dal 2008, pari a 2,6 miliardi di euro. Messina si rivolge ad Ubi: «Insieme, possiamo rafforzare un Gruppo campione nazionale e leader a livello europeo»

Carlo Messina
Carlo Messina, Consigliere delegato di Intesa Sanpaolo

Sono stati presentati i risultati del primo semestre 2020 di Intesa Sanpaolo: il solido utile netto è di 2.566 milioni di euro, rispetto a 2.266 milioni del primo semestre del 2019: include rettifiche di valore su crediti pari a circa 880 milioni di euro, per i futuri impatti di Covid-19, principalmente a copertura generica su crediti in bonis. Il risultato corrente lordo è in aumento del 7,1%. Il risultato della gestione operativa in crescita del 2,8%. Costi operativi in diminuzione del 2,8%. Si segna anche un miglioramento del trend della qualità del credito, con il calo dei crediti deteriorati, senza oneri straordinari per gli azionisti.

«In un periodo di eccezionale complessità segnato dalle conseguenze della pandemia, Intesa Sanpaolo ha confermato la capacità di raggiungere gli obiettivi e rispettare gli impegni», ha detto Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo. «La coesione nel team di top manager e la qualità professionale delle nostre persone fa apparire tutto ciò semplice e scontato: in realtà non lo è affatto. A loro va il mio personale ringraziamento, per come hanno saputo sostenere famiglie e imprese con misure eccezionali nell’erogazione del credito, per la continua attenzione rivolta alla gestione del risparmio della nostra clientela e per i risultati ottenuti, straordinariamente positivi».

E poi il commento diretto ai numeri. «Nei primi sei mesi dell’anno, a fronte di un contesto molto impegnativo, abbiamo conseguito il miglior utile netto del primo semestre dal 2008, pari a 2,6 miliardi di euro – dice Messina -. Ciò significa aver già realizzato l’86% dell’obiettivo minimo di utile netto di 3 miliardi, previsto per quest’anno. Il risultato netto del primo semestre 2020 mostra un aumento del 39% rispetto ai primi sei mesi del 2019, escludendo i 900 milioni di euro di accantonamenti relativi ai possibili impatti futuri del Covid-19. I ricavi mostrano una notevole resilienza, con una crescita dell’attività assicurativa. Le commissioni, penalizzate dal forte rallentamento delle attività economiche e dalla volatilità del mercato, a giugno segnano una ripresa; l’aumento delle masse di risparmio in gestione accelera nel secondo trimestre».

E ancora: «Continua il calo dei costi, il nostro livello di efficienza operativa è tra più elevati a livello europeo. Abbiamo ulteriormente rafforzato il nostro bilancio, migliorando i coefficienti patrimoniali, già estremamente solidi, e riducendo lo stock dei crediti deteriorati al livello più basso dal 2008, con un calo di circa 6 miliardi di euro negli ultimi dodici mesi. Il flusso di nuovi crediti deteriorati è al livello più basso mai registrato nei primi sei mesi dell’anno. Possiamo pertanto affermare di essere ben posizionati per continuare ad assicurare una redditività ai vertici del settore in Europa, mantenendo una elevata patrimonializzazione».

Non può mancare, ovviamente, un riferimento alla recentissima fusione con Ubi Banca. «Senza contare il contributo di Ubi Banca, prevediamo di realizzare un utile netto di almeno 3,5 miliardi di euro nel 2021 – anticipa Messina -. Ora si apre un nuovo capitolo nella storia del nostro gruppo: la scorsa settimana, nel pieno rispetto dei tempi annunciati, abbiamo concluso con successo la nostra offerta rivolta agli azionisti di Ubi annunciata cinque mesi fa. Il 90,2% – in termini di capitale – ha deciso di far parte di Intesa Sanpaolo: una scelta che per noi è motivo di orgoglio. Intesa Sanpaolo e Ubi hanno modelli di business simili, con culture e valori aziendali condivisi. Insieme, possiamo rafforzare un Gruppo campione nazionale e leader a livello europeo, forte di oltre 1,1 trilioni di euro che gli italiani ci affidano. Insieme siamo più forti e insieme abbiamo un maggiore potenziale di crescita. È infatti grazie a questa operazione che possiamo proiettarci nelle primissime posizioni tra le banche 2 dell’Eurozona: diventiamo la seconda banca per capitalizzazione, la sesta per risultato operativo e l’ottava per totale attivo. Si tratta di un passaggio di grande rilevanza. L’anno prossimo, quando lo scenario macroeconomico diventerà più chiaro, forniremo al mercato un Piano di Impresa dettagliato, riguardante il nuovo gruppo combinato».

Messina lancia parole rassicurante per il mondo Ubi, appena inglobato: «Sin da ora, accogliere nel Gruppo i nostri nuovi colleghi provenienti da Ubi rappresenta una priorità assoluta di Intesa Sanpaolo e mia personale. Ai colleghi del nuovo Gruppo che diventeranno parte della famiglia BPER vorrei dire: lavoreremo con il management di BPER per fare tutto il possibile al fine di garantire la considerazione adeguata a persone che saranno un arricchimento per BPER. È un nostro ulteriore impegno. Ubi è una realtà con un grande potenziale legato alla qualità delle sue persone: esse ora sono una parte preziosa del nostro Gruppo. Alla base dell’orgoglio di appartenenza a Intesa Sanpaolo c’è la motivazione a raggiungere importanti obiettivi e a partecipare a progetti di crescita. Riconoscere e valorizzare talenti, dando loro la possibilità di contribuire al successo comune, è la formula vincente. I nostri nuovi colleghi in arrivo da Ubi possono contare su questi tratti distintivi. Insieme daremo vita a una nuova realtà in grado di ricoprire il ruolo di leader nello scenario bancario europeo e di rappresentare un pilastro fondamentale per un nuovo futuro di crescita del Paese».