Con il progressivo ritorno alla normalità, l’economia si rialza e il mercato finanziario ne gode. Questo può spingere alcuni utenti a fare investimenti azzardati, con un alto potenziale ma anche un alto fattore di rischio. L’acquisto di ETF piuttosto che di singoli titoli può quindi essere una scelta più saggia, dato che questi sono meno dipendenti dal successo o meno delle singole aziende. Ma prima ancora di capire quali sono i settori che promettono bene, bisogna capire cos’è un ETF e perché può essere molto vantaggioso, soprattutto per i trader alle prime armi.
Cos’è un ETF e quali sono i vantaggi che porta
Un ETF, o Exchange Traded Fund, è un fondo che replica l’andamento di un indice e viene negoziato come un titolo azionario, quindi con la possibilità di essere negoziato in qualsiasi momento in una borsa valori. Gli ETF sono la soluzione perfetta per gli investimenti privati: uniscono i vantaggi del fondo e dei titoli azionari in un unico economico strumento finanziario, permettendo sempre di investire nell’intero mercato.
L’economicità degli ETF deriva dal fatto che non vi sono vincoli di permanenza all’interno del fondo e le commissioni sono davvero minime. In più, esporsi su un paniere di aziende piuttosto che su una singola permette di minimizzare il rischio e la volatilità di mercato. Queste due caratteristiche, unite al fatto che già con due o tre ETF si ottiene una buona diversificazione del portafoglio, rendono gli ETF adatti anche agli investitori alle prime armi, che spesso hanno un capitale ridotto e non possono o non vogliono esporsi a grossi rischi.
Su quali tipologie di ETF è possibile investire
Esistono tanti tipi di ETF che possono essere utilizzati dagli investitori per ricavare profitti, per la speculazione o per diversificare il proprio portafoglio. Tuttavia, questi sono i più comuni:
- ETF azionari, cioè che detengono un particolare portafoglio di azioni e che sono molto simili a un indice;
- ETF su indici, ovvero che seguono un indice specifico, come l’S&P 500;
- ETF obbligazionari, focalizzati su obbligazioni di uno o più tipi e con date di scadenza variabili;
- ETF sulle materie prime, comprensivi di prodotti agricoli, risorse naturali o metalli preziosi;
- ETF valutari che investono in valute estere come l’euro o il dollaro canadese;
- ETF con leva, che offrono la possibilità di amplificare i guadagni, ma anche le perdite;
- ETF di settore, che tengono traccia di un particolare segmento di mercato, come quello tecnologico o petrolifero.
La scelta dell’ETF sta all’investitore, tuttavia è bene notare come alcuni settori stiano vivendo un periodo estremamente positivo, con grandi prospettive anche per il futuro.
Qual è il prossimo fondo da tenere d’occhio
Con 7,54 miliardi di patrimonio netto, la “gallina dalle uova d’oro” potrebbe essere Biotech, un nome già noto nel settore della biotecnologia. Il suo ETF SPDR S&P Biotech (NYSEMKT:XBI) ha sempre avuto una grande importanza, fin dal suo inizio nel 2006. Il fondo si concentra sulle biotecnologie e detiene partecipazioni in grandi aziende come Moderna, Humanigen e Vaxart. Inoltre, l’ETF di Biotech trasforma ogni anno oltre il 66% delle sue partecipazioni, scegliendo con cura le azioni che possono offrire il maggior margine di profitto. L’unica critica che si può avanzare a questo fondo è l’ampia diversificazione interna, che potrebbe allontanare coloro che intendono concentrarsi su una specifica area di sviluppo. Viceversa, è l’ideale per chi vuole esporsi a tutto il settore.
Conclusioni sugli ETF
In conclusione, il campo delle biotecnologie promette ottime possibilità di crescita e gli investitori che vorranno cavalcare l’onda potranno farlo con l’acquisto di ETF di settore: saranno esposti ai titoli migliori, senza essere dipendenti dall’andamento di un’unica azienda. L’ETF di Biotech unisce alla perfezione i due mondi, garantendo ai nuovi investitori una selezione di titoli curata e profittevole.