Al via domenica 15 settembre il Micam di Milano. Sono 101 le imprese marchigiane in vetrina nel salone internazionale delle calzature. «La presenza delle imprese del distretto marchigiano al Micam si conferma unica nel suo genere: 101 aziende ancora una volta sfidano il mercato e si presentano con le loro collezioni, frutto di mesi di intenso lavoro, alla fiera più importante del settore calzaturiero. E lo fanno con fiducia», sottolinea Valentino Fenni, presidente della sezione calzature di Confindustria Fermo e vicepresidente di Assocalzaturifici.
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Le imprese arrivano a Milano dopo una estate complicata, dove neppure i saldi hanno dato alla moda lo slancio atteso. Il problema è generale, non ci sono aree che vanno meglio di altre, tanto che il Governo ha aperto un tavolo nazionale, dando così alla moda, che va dai vestiti alle scarpe passando per gli accessori di cui le Marche sono ricche, la dovuta attenzione.
«Il problema sono i tempi di risposta, quelli dell’economia reale si confermano diversi dalla politica. Troppe parole, pochi fatti. Abbiamo bisogno di chiudere la partita del credito d’imposta, poi di affrontare gli altri nodi. Che sono noti, dalla cassa integrazione alla moratoria sui debiti di cui tanto si parla e che riguarda più i rapporti con le banche che con il ministero», prosegue Fenni.
Il distretto fermano resta uno dei più forti. Al Micam esporranno 932 brand, di cui 475 italiani e 457 internazionali provenienti da Spagna, Turchia, Brasile, Portogallo, Germania. «Quest’anno la fiera dura un giorno in meno, ma non si perde la contemporaneità con Lineapelle, fattore che permette il 17 settembre di vivere entrambe le manifestazioni. Accorciare il tempo in fiera è un tentativo, frutto di un lungo confronto con gli associati. Del resto – ribadisce Fenni – il buyer che è interessato non guarda alla durata della fiera, ma solo ala capacità degli imprenditori di presentare le migliori collezioni in vista della primavera esatte del 2025».
La provincia di Fermo si conferma trainante: «Sono 54 le aziende presenti, seguite dalle 34 di Macerata e dalle 7 di Ascoli Piceno. Il resto da Ancona e Pesaro. Tra i comuni Montegranaro è leader con 24 aziende, seguita dalle 13 di Civitanova, Porto e Sant’Elpidio a Mare. Si confermano solide le realtà di Monte San Giusto e Montecosaro con 12, Fermo e Porto San Giorgio con 8 e il polo di Monte San Pietrangeli-Monte Urano con 9».
Durante il Micam confermato lo stand di Confindustria Fermo, condiviso con Regione Marche e Camera di Commercio. «Resta il luogo di riferimento per i nostri associati, il punto di incontro dove confrontarsi anche con la politica. La presenza in fiera di figure di spicco regionali nazionali andrà come sempre colta. E noi saremo a disposizione degli imprenditori che mai come in questo periodo meritano vicinanza», conclude il presidente degli industriali fermani, Fabrizio Luciani.