Dondup, eccellenza del denim Made in Italy con sede a Fossombrone, ha presentato il suo primo bilancio di sostenibilità, che fa capo al periodo compreso tra il 1° maggio 2021 e il 30 aprile 2022. Il documento è stato redatto su base volontaria dalla società Arcadia, cui il brand fa capo, in conformità alle linee guida riconosciute a livello internazionale secondo i Global Reporting Initiative (GRI) Sustainability Reporting Standards.
La fashion house è nata nel 1999 tra le colline marchigiane, rinomate da sempre per la fabbricazione di jeans. Il brand propone uno stile contemporaneo, ricercato nelle forme e nei materiali, che omaggia la denim-culture con un’attenzione ai dettagli tipica dell’haute couture. Dal 2021 Made in Italy Fund, il fondo di private equity gestito da Quadrivio & Pambianco, detiene la maggioranza del brand avendo acquisito la società Arcadia. A guidare lo sviluppo dell’azienda è l’amministratore delegato Matteo Anchisi.
Nel bilancio di sostenibilità di Dondup emergono l’attenzione all’approvvigionamento di materie prime per un minor impatto ambientale, l’adozione di pratiche finalizzate alla transizione verso un modello di consumo circolare, la tracciabilità dei processi produttivi e le condizioni dei lavoratori in tutta la filiera che dal 2020 è interamente made in Italy. Si è lavorato, ad esempio, con i partner per creare prodotti come il D/zero, denim proposto in una serie di lavaggi con impatto ambientale drasticamente ridotto. Nel 2022 il 24,94% dei tessuti utilizzati era sostenibile, in crescita sul 22,15% dell’esercizio precedente. Si è iniziato inoltre a prediligere fornitori che si impegnano nel ridurre l’uso della plastica, soprattutto monouso, e dal 2020 in cui lo 0 % di cartellini, buste e grucce erano in materiali riciclati, si è passati ai rispettivi 85,22%, 91,01% e 53,55% del 2022.
Inoltre, spiega il brand in una nota stampa, «si è avviato un piano di monitoraggio e riduzione delle emissioni di gas serra mediante efficientamento energetico e utilizzo di energia da fonti rinnovabili; si è operato per ridurre il consumo d’acqua e verificato la qualità degli scarichi idrici; si è infine operato per una corretta gestione dello smaltimento e del recupero dove possibile, dei rifiuti generati dall’organizzazione. Attraverso la collaborazione con Green Line Arcadia recupera oggi il 100% dei rifiuti tessili generati e, nel complesso, il 91,25 dei rifiuti generati non necessita di smaltimento (riciclato o recuperato)».
«Prioritario per Dondup – specifica la società Arcadia – è garantire il benessere dei dipendenti, la salute e sicurezza sul lavoro, l’inclusione e valorizzazione delle diversità. Per i nostri dipendenti intendiamo creare un contesto lavorativo sicuro, in cui essi possano lavorare in piena serenità senza correre rischi di compromettere la propria salute fisica o mentale. Per quanto riguarda la rappresentanza di genere, il peso percentuale delle donne sul totale dell’organico di Arcadia è predominante. La presenza femminile si attesta, infatti, al 64%, sostanzialmente in linea con gli anni precedenti. Gli unici 2 dirigenti sono donne».
A questo si affiancano iniziative aziendali finalizzate al supporto delle comunità nei luoghi presso cui l’organizzazione opera. A partire dal 2020 l’azienda da raggiunto l’obiettivo di rendere Dondup un brand made in Italy al 100%: «Intendiamo supportare e mantenere il tessuto industriale marchigiano specializzato nella produzione del denim attraverso la selezione di fornitori locali. Ad oggi il 100% dei fornitori è sul territorio nazionale e il 43% dei nostri acquisti di prodotto industrializzato e commercializzato sono stati effettuati da fornitori nelle Marche», conclude Arcadia.