Il Tar del Lazio ha respinto ieri, 23 dicembre, la richiesta dei liquidatori nominati dal Tribunale di Ancona di sospendere il decreto di liquidazione coatta amministrativa della Moncaro, emesso il 25 ottobre 2024 dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Lo ha fatto sapere il Mimit in una nota.
«Ha prevalso la ragione e l’interesse comune a preservare l’attività produttiva della Moncaro, come auspicato dalle forze sociali. La decisione del Tar conferma la correttezza dell’operato del ministero sul piano amministrativo. Ci auguriamo che la Corte d’Appello, il prossimo 7 gennaio, prenda atto dell’ordinanza e degli elementi fattuali forniti, così che si possa procedere con la liquidazione coatta recuperando il tempo perso finora», ha commentato il ministro Adolfo Urso.
Terre Cortesi Moncaro è la principale cantina delle Marche e principale produttrice di Verdicchio dei Castelli di Jesi, con oltre 600 soci, 930 ettari di vigneti che conferiscono uve di cui 120 ettari di proprietà. La cooperativa è andata in crisi con 38,8 milioni di euro di debiti, di cui 19,5 milioni di euro verso le banche, 7,8 milioni verso i fornitori e 2,4 milioni verso i soci.
Il 25 ottobre scorso, il Mimit ha posto l’azienda in liquidazione coatta amministrativa, nominando liquidatore il commercialista Giampaolo Cocconi. Nel corso della stessa giornata, il Tribunale di Ancona ha dichiarato aperta la liquidazione giudiziaria della cooperativa vitivinicola, dopo aver costatato le difficoltà dell’azienda di presentare il piano di risanamento richiesto dal concordato preventivo concesso dal giudice Giuliana Filippello nei mesi precedenti. Da allora, con due procedure liquidatorie e due collegi di liquidatori, è iniziato il braccio di ferro tra Ministero e Tribunale per capire chi gestirà la Moncaro in questo delicato momento di passaggio.