Economia

Una “nuova pelle” per la storica Conceria del Chienti Tolentino

La storica conceria riparte dopo un periodo di difficoltà con l'ingresso nel capitale dello Stato e di investitori privati italiani. «La nuova rotta è definita, può ripartire la navigazione»

iI board della CTC Conceria del Chienti: Daniele Straventa, Andrea Stopper, Marco Luppa, Carlo Piccinini

“La nuova rotta è stata definita, può ripartire la navigazione”. Lo fa sapere la Conceria del Chienti Tolentino, azienda fondata nel 1923, che riparte dopo un periodo di difficoltà. L’annuncio è quello di una nuova società, la CTC Conceria del Chienti Società Benefit spa, con soci Avm Sustainability al 51% e Invitalia al 49%, capitale sociale interamente versato di 5 milioni di euro e un prestito obbligazionario degli azionisti di ulteriori 5 milioni.  L’operazione è stata varata il 17 novembre, dopo l’omologa dell’Accordo di Ristrutturazione da parte del Tribunale di Macerata del 24 ottobre 2022.

Si tratta del primo grande investimento industriale realizzato da Invitalia spa nelle Marche attraverso il Fondo Salvaguardia Imprese, in considerazione del marchio storico di interesse nazionale CTC, e della natura strategica dell’azienda per il sistema industriale marchigiano e con la storica ditta che è diventata una B-Corp all’insegna della Sostenibilità Circolare. Sono previsti investimenti per 14 milioni di euro, di cui 10 conferiti dai nuovi soci, che hanno nominato nel consiglio di amministrazione quale presidente Andrea Stopper, socio e consigliere di AVM Gestioni SGR Spa e azionista di maggioranza di AVM Sustainability, il club deal promosso da alcuni dei partner di AVM Gestioni Sgr di Giovanna Dossena; il vice Presidente è Daniele Straventa, senior investment Manager di Invitalia. Nel ruolo di consiglieri sono Raffaele Ferrara già direttore generale di Agenzia delle Entrate e Carlo Piccinini consigliere Avm Gestioni Sgr spa.

Tra le più antiche concerie italiane, con una superficie di 50mila mq, Conceria del Chienti nasce nel 1923 come Conceria Francesco Borbotti, nel 1943 assume il nome odierno. L’azienda, specializzata nella lavorazione del vitello, in un secolo di storia, si è conquistata la fiducia dei più grandi brand internazionali della calzatura e della pelletteria.

Nel 2014, la Conceria ha scelto una partnership internazionale con i cinesi di Jiuha Group, per affrontare una fase di difficoltà. Nel 2019 i cinesi hanno deciso di dismettere tutti gli investimenti italiani e fuori dalla Cina, inclusa CTC, nel 2020 è arrivato il Covid con l’ad Marco Luppa a fare da traghettatore in un periodo di grandi incertezze.

Marco Luppa, amministratore delegato della Conceria del Chienti Tolentino

«Se c’è grinta, forza, coraggio e onestà e se hai una squadra, l’impossibile diventa possibile come nel nostro caso. I tanti no che abbiamo ricevuto non ci hanno mai fermato. Abbiamo 99 anni di storia, sarebbe strano non essere mai caduti: siamo arrivati qui proprio cadendo e rialzandoci, sempre. La nostra credibilità passa proprio da questo: un’azienda fine a sé stessa non è nulla, è un sistema di persone al cui servizio c’è una infrastruttura. Gli investitori hanno creduto sì all’azienda ma soprattutto nel gruppo di lavoro che non ha mai smesso di lottare per riprendere il cammino. Questo è il vero orgoglio italiano. Abbiamo avuto la forza di rialzarci, di lottare, di sperare, di cercare soluzioni, di restare uniti», dichiara Marco Luppa, ora nominato amministratore delegato della neonata Società.

«Il nuovo corso dell’azienda sarà green e 4.0, con l’uso massiccio di energie rinnovabili, processi di economia circolare per ridurre lo scarto, personalizzazione dei prodotti e tracciabilità delle filiere: «È facile fare prodotti di alta qualità, se hai buone materie prime e 100 anni di storia alle spalle. Ora, vogliamo rendere tutti i nostri processi i più circolari e innovativi possibile: per noi, la sostenibilità dev’essere cultura, non un parametro, i prodotti sostenibili per l’ambiente lo saranno anche per il mercato e per la nostra comunità», spiega Luppa.