Economia

Paolo Ciccarelli, Unisin Ubi: «Riportare un polo di lavoratori bancari a Macerata»

La proposta del segretario regionale de sindacato autonomo dei lavoratori bancari: costruire presso l'ex Ced di Piediripa un centro direzionale a servizio delle filiali ex Ubi di Marche e Umbria che passeranno a Bper

Il centro direzionale dedicato all'elaborazione dati di Piediripa di Macerata

MACERATA – «Si può riportare un polo di lavoratori bancari a Macerata. La sua storia e il suo territorio lo meritano». Lo afferma Paolo Ciccarelli, segretario regionale del sindacato autonomo dei lavoratori bancari Unisin Ubi (Unità Sindacale Falcri-Silcea-Sinfub), che in una nota stampa sottolinea come, «alla luce dei nuovi e mutati scenari, ci siano oggi le condizioni e si possa ragionevolmente essere ottimisti per la rinascita di un polo bancario nella nostra provincia».

Il sindacalista ripercorre la storia degli ultimi 25 anni del polo bancario di Piediripa, il centro direzionale dedicato all’elaborazione dati (CED) della ex Banca Marche poi confluito in Ubi, e chiuso nel dicembre 2018 con il trasferimento delle funzioni e dei lavoratori su Jesi. Fino ai giorni recenti.

Dopo il successo della scalata di Intesa San Paolo su Ubi, che ha portato poche settimane fa al pieno controllo della banca diretta da Carlo Messina sull’istituto bergamasco, molte cose cambieranno ancora, a cominciare dal passaggio di diverse decine di filiali marchigiane di Ubi in Bper. Secondo un grafico contenuto nel report del bilancio semestrale al 30 giugno di Bper, le filiali UBI che passeranno al gruppo bancario BPer dovrebbero essere 210 in Lombardia, 27 in Piemonte, 6 in Liguria, 18 in Toscana, 85 nelle Marche, 32 in Calabria, 30 in Puglia, 15 in Umbria, 29 in Campania, 11 nel Lazio.

Paolo Ciccarelli, segretario regionale del sindacato autonomo dei lavoratori bancari Unisin Ubi (Unità Sindacale Falcri-Silcea-Sinfub)

«In questa situazione di cambiamenti e transizione – prosegue il segretario regionale di Unisin -, è doveroso riflettere su come poter valorizzare strutture e progetti portati avanti negli anni, prima da Carima e poi da Banca delle Marche. Tanti elementi possono essere considerati al fine di riportare un polo di lavoratori bancari a Macerata. Innanzitutto Intesa SanPaolo ha l’esigenza di ricollocare molti dipendenti di UBI, si stima circa 8.000, che oggi lavorano in strutture centrali. Da subito si è mostrata attenta e partecipe alle problematiche del territorio. A conferma di ciò va sottolineato con quanta solerzia due dirigenti di ISP abbiano risposto all’appello del sindaco di Jesi, preoccupato per le sorti dei poli direzionali della sua città (Esagono e Fontedamo), dove oggi lavorano indicativamente oltre 500 persone, dando rassicurazioni per la tenuta occupazionale e mostrando attenzione e vicinanza alle dinamiche dei territori. D’altro canto non sarebbe irrealistico ipotizzare un polo a Macerata di BPER che nelle Marche, sempre sulla base dei documenti sinora presentati, aumenterà in misura considerevole il numero delle filiali e diverrà la seconda banca della regione. Inoltre BPER, che ha consolidato in maniera massiccia la sua presenza anche in Umbria, non ha direzioni territoriali nelle due regioni».

«Macerata, per la sua posizione strategica (oggi con la superstrada Foligno-Civitanova si arriva dall’Umbria in un attimo) sarebbe uno snodo cruciale e il baricentro perfetto tra le due regioni», prosegue Ciccarelli. «Non va dimenticato inoltre che il CED di Piediripa è lì, fermo e triste ad aspettare, ma pur sempre in grado di ospitare, senza ulteriori spese, moltissimi lavoratori. Ma soprattutto non va dimenticato quante professionalità, con competenze specifiche e diversificate nell’ambito bancario, siano oggi presenti nel maceratese».

In conclusione, Unisin Uni invita «i futuri dirigenti di ISP e BPER a valutare concretamente la possibilità di inserire un polo di lavoratori nella provincia di Macerata, valorizzando “skill” e progetti appartenuti alla banca di riferimento di questa Regione. Il mio vuole essere un appello soprattutto ai nostri amministratori locali, ai rappresentanti politici ed istituzionali di qualsiasi schieramento e provenienza, ai candidati sindaci della città di Macerata, ai candidati al consiglio regionale, affinché in questo tempo di transizione, che traghetterà UBI verso ISP e BPER, si adoperino in tutti i modi possibili, attraverso un dialogo costruttivo con le due banche, per riportare nel Maceratese un Polo di lavoratori del settore bancario».

«Macerata merita il suo polo. Lo merita per tanti anni di storia della Cassa di Risparmio di Macerata che non possono essere cancellati a suon di decreti. Lo merita perché un polo bancario con 200 o più dipendenti a Macerata rappresenterebbe, in questo momento così delicato, un volano di primaria importanza per rilanciare l’economia ora stanca ed in affanno della nostra bella e produttiva provincia maceratese».