PESARO – Pioggia di fondi per la provincia di Pesaro. Strade, sanità, edilizia scolastica, difesa del suolo e infrastrutture. È quanto emerge dalla rendicontazione presentata dal presidente Luca Ceriscioli alla stampa, presso la Sala del Consiglio “W. Pierangeli” della Provincia.
Un Ceriscioli che sta raccontando i suoi cinque anni di governo in attesa di capire se sarà confermato come candidato a governatore bis dal centrosinistra per poi cercare il voto dei marchigiani. Ci sono argomenti spinosi come la sanità dell’entroterra e altri dove gli interventi sono stati percepiti meglio.
Superano i 229 milioni di euro gli investimenti finanziati dalla Regione Marche nella provincia di Pesaro e Urbino dal 2015 al 2019. Oltre 223,4 milioni hanno riguardato gli interventi sostenuti con i fondi regionali ordinari, mentre più di 5,7 milioni sono stati promossi con le risorse del sisma. Sono stati elencati gli investimenti realizzati nel territorio regionale, con un focus particolare su quello provinciale. «Parliamo di cifre molto importanti, che contribuiscono a disegnare un quadro d’interventi articolato, calibrato alle esigenze territoriali del Pesarese e dell’Urbinate – ha detto il presidente Ceriscioli – Sul fronte della viabilità, dopo molti anni, a seguito del passaggio delle strade dalla Provincia alla Regione, abbiamo investito 30 milioni, andando a recuperare situazioni che vivevano una difficoltà oggettiva: penso alla Flaminia, alla Galleria del Furlo che hanno visto importanti interventi di riqualificazione. Per non parlare dei temi legati alla diffusione della fibra ottica, indispensabile per la competitività delle imprese e per la diffusione di servizi all’avanguardia».
Ceriscioli ha voluto, poi, sottolineare, un dato: quello della difesa del suolo: «La Regione Emilia Romagna, nel suo programma amministrativo, afferma che raddoppierà i 50 milioni di euro investiti. Pensare che le Marche hanno destinato 27 milioni solo in questo territorio provinciale, offrendo una misura significativa dell’impegno a favore delle nostre aree, belle e fragili».
Il presidente ha anche evidenziato gli investimenti in edilizia sanitaria: «La parte più significativa, cioè il nuovo ospedale unico, non rientra nel rendiconto proposto perché non è ancora costruito. Ma già Urbino ha goduto di oltre 12 milioni di investimenti, l’ospedale di Cagli oltre 4 milioni, Pergola oltre 4 milioni ancora. Parliamo complessivamente di quasi 30 milioni già investiti nelle strutture sanitarie del territorio, per offrire servizi sempre migliori, in un quadro complessivo di disegno sanitario che non toglie, ma aggiunge e qualifica».
L’assessore Loretta Bravi ha svolto il suo intervento tracciando le linee guida del proprio assessorato che hanno ispirato gli investimenti regionali: genitorialità, scuola, lavoro:«Sono temi di frontiera, di fragilità. Pensiamo alla famiglia, dove c’è stato un grosso investimento sui nidi, sulla conciliazione. Il prossimo bando uscirà, nei prossimi giorni, per le donne che hanno bisogno di stare a casa con i bambini piccoli. Significativi anche gli interventi sulla scuola, sull’edilizia scolastica, perché abbiamo lavorato per mantenere i presidi territoriali, perché nessuna scuola può essere la succursale della città. Abbiamo chiesto al ministero dell’Istruzione una deroga sul numero degli alunni e sul numero delle classi, proprio per andare incontro a questo disagio particolarmente percepibile nelle aree intere. Sul fronte del lavoro, l’ultimo grosso investimento sono stati i 27 milioni per la creazione d’impresa, i 49 milioni sui disoccupati. Numeri non a sé stanti, ma volontà di far ripartire il nostro sistema produttivo. Rivendichiamo anche una visione forte del governo regionale sul fronte della formazione all’accompagnamento al lavoro».
All’incontro con la stampa sono intervenuti il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini e i consiglieri regionali del territorio: Gino Traversini, Andrea Biancani, Renato Claudio Minardi, Federico Talè, Boris Rapa. Dai loro interventi sono emersi fili conduttori comuni che hanno riguardato la tutela dell’agroalimentare, l’importanza della banda larga (“La salvezza dell’entroterra”), l’impegno della Regione a favore delle aree interne, del turismo, gli investimenti in sanità, la capacità regionale di dare risposte anche a seguito del riordino delle Province che ha investito la Regione di funzioni legislative, pianificatori e gestionali. «I numeri – hanno detto – dimostrano l’ottimo lavoro svolto in questi anni».
I NUMERI Le Marche hanno beneficiato di 3 miliardi e 19 milioni d’interventi, tra investimenti pubblici (2 miliardi e 456 milioni, di cui 1 miliardo e 202 milioni per il sisma, 1 miliardo e 817 milioni ordinari) e fondi europei (sviluppo regionale Fesr: 201 milioni; agricoltura Feasr 346,7 milioni: pesca Feamp 14,7 milioni). La ripartizione degli investimenti pubblici (al netto dei fondi per il terremoto) vedono 1 miliardo e 97 milioni per le connessioni (dalla banda larga alle ciclovie, dalle infrastrutture ferroviari ai porti, strade – 790,5 milioni – trasporto pubblico locale e altro ancora), 1 miliardo e 115 milioni per l’edilizia e 244 milioni per la difesa del territorio. Il dettaglio delle risorse destinata alla provincia di Pesaro e Urbino segnala 98 milioni per le connessioni (banda ultra larga 25,1 milioni – cammini turistici religiosi 67 mila euro – ciclovie 13,7 milioni – depurazione delle acque 11,9 milioni – impianti a fune 1,8 milioni – porti 2,4 milioni – strade 30,3 milioni – rinnovo mezzi ferroviari trasporto pubblico 5,3 milioni – rinnovo parco automobilistico trasporto pubblico 6,7 milioni – wi fi lungo la costa 463 mila euro). Gli investimenti pubblici edilizi hanno beneficiato di 103, 4 milioni di euro (antisismica 4,8 milioni – residenziale 12, 6 milioni – sanitaria 29,4 milioni – scolastica 46,7 milioni – valorizzazione patrimonio culturale e turistico 9,7 milioni). La difesa del suolo ha visto assegnati 27,7 milioni, tra costa e litorali (5,9 milioni) e la prevenzione del rischio idrogeologico (21,8 milioni).