Il Sistema Moda Marche tiene ancora, in attesa del contraccolpo ipotizzabile a causa del Covid. Le imprese del comparto tessile, abbigliamento, calzature marchigiane al 30 giugno 2020 sono 5618, circa 180 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. «Tutto considerato una performance abbastanza positiva, anche se purtroppo però non dice esattamente il vero rispetto a quello che sarà il reale impatto della crisi epidemiologica sul settore», dice Giacomo Bramucci, vice presidente dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio delle Marche dedicata alla Moda. «La vera conta dei danni potremmo farla a fine anno, o nel primo trimestre 2021».
Bramucci inoltre spiega: «Si tratta di uno dei settori che più ci rappresenta all’estero. L’interscambio commerciale sarà il fronte su cui maggiormente si sta già riflettendo la crisi in atto; il crollo della domanda internazionale e quello della circolazione dei beni e delle persone ha avuto impatto negativo innanzitutto sugli eventi fieristici. Per ovviare a questo Camera Marche ha immaginato un nuovo modo di andare per il mondo, proponendo il bando b2b per affrontare la sfida delle fiere digitali. Una misura che ha riscosso un enorme successo: oltre le 500 le domande pervenute dalle imprese marchigiane. Questo indica che abbiamo intercettato un’esigenza reale delle imprese che, soprattutto in questi territori, lavorano nel settore del Tac».
Mentre Camera Marche pensa a nuovi interventi sul digitale, è in cantiere la prossima azione, a cura diretta dell’Azienda Speciale: l’organizzazione di incontri sul territorio marchigiano con buyer selezionati.
«Se Maometto non può andare alla montagna, be’, porteremo qua gli operatori economici con le cautele del caso e offrendo loro un assaggio non solo dei campionari delle collezioni moda che non possiamo più presentare nelle fiere fisiche, ma anche delle produzioni agroalimentari e del nostro patrimonio paesaggistico, artistico e culturale» afferma il vice presidente dell’Azienda Speciale. «Un’esperienza a 360° dello stile marchigiano: agire a compartimenti non è più praticabile né economico né, di fondo, allettante. Inoltre la regione, dove l’offerta dell’accoglienza si dispiega con tutte le sue attrattive da costa a entroterra in pochi chilometri, si presta particolarmente bene a una proposta esperenziale unica».
In linea con Bramucci anche la consigliera di Camera Marche e imprenditrice Doriana Marini, che interverrà domani 21 luglio al seminario estivo di Symbola per riflettere sul tema “Un nuovo tempo economico e sociale- la ripresa tra crisi climatica e post covid-19”. «La moda da qualche decennio stava vivendo dei ritmi assurdi, ritmi insostenibili sotto il punto di vista economico, ambientale e sociale» osserva Marini. «Solo la necessità del momento ha fatto fare un passo indietro ai grandi marchi del lusso che hanno dichiarato di voler ritornare alla normalità a dare valore al lavoro, al bello e ben fatto, impegnandosi ad evitare sprechi e a voler ritornare ad una dimensione più a misura d’uomo. Oggi le Pmi si trovano ad affrontare sfide dove le aziende più grandi e strutturate possono paradossalmente sembrare più lente, più pesanti, meno agili. La globalizzazione ha fatto mancare merci e materie prime ad interi continenti, compresi i dispositivi medici. Oltre a solidarietà e coraggio la parola d’ordine oggi è innovazione».