FABRIANO – Riorganizzazione della sede impiegatizia di Fabriano della Whirlpool terminata secondo i sindacati di categoria. Bisogna solo riqualificare i colletti bianchi che attualmente stanno usufruendo al massimo degli ammortizzatori sociali.
Riunione di oltre tre ore fra i rappresentanti dei sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm e della multinazionale americana con al centro il futuro della sede impiegatizia di Fabriano. Attualmente vi lavorano circa 600 colletti bianchi. Di questi, 30 stanno usufruendo al massimo degli ammortizzatori sociali. Quindi, in pratica non stanno lavorando. Una parte, circa una decina, ha già firmato per l’incentivo all’esodo. Per la restante, invece, le parti sociali chiedono che si dia corso a un processo di riqualificazione e formazione in modo tale da poter tornare attivi.
Questi gli esiti fondamentali del tavolo territoriale Whirlpool sedi impiegatizie con una riorganizzazione che sta andando quindi a compimento. «Si punti sulla riqualificazione del personale in esubero per garantire la centralità del territorio», il monito unitario di Fiom-Fim-Uilm. L’aspetto positivo è, inoltre, determinato dal fatto che è stata ribadita la centralità della sede impiegatizia di Fabriano per le funzioni di ricerca e sviluppo, qualità e di servizio al consumatore finale. In più, vi sarà anche una funzione di supporto per altre funzioni, secondo il nuovo modello organizzativo che la Whirlpool si è data anche attraverso investimenti che vengono messi in campo per i ruoli definiti strategici.
Ma c’è un nodo importante da sciogliere. «I percorsi di riqualificazione, atti a favorire la ricollocazione del personale, hanno dato risposte parziali al personale in esubero e, a oggi, ci sono persone ancora in ammortizzatore sociale al massimo utilizzo, spiegano i sindacati che, però, non fanno numeri precisi. Ma da quanto si apprendere dovrebbero essere circa una ventina gli impiegati in questa situazione. Di conseguenza, le parti sociali ribadiscono come sia necessario garantire un numero di funzioni tale da definire, numericamente e qualitativamente, un ruolo strategico alla sede di Fabriano alla luce degli accordi sottoscritti nell’ottobre del 2018.
In coda, il monito finale da parte delle organizzazioni sindacali. «Auspichiamo che non ci debbano essere ulteriori comunicazioni di soppressione di mansioni e spostamento di ruoli che si sono anche tradotti in delocalizzazioni», riferimento alle circa 50 migrazioni di funzioni degli ultimi mesi con destinazione finale la Polonia. E, si chiede con forza alla multinazionale americana «di individuare delle soluzioni di ricollocazione, puntando ulteriormente sui percorsi formativi, alle persone che oggi non stanno lavorando».