Attualità

A Fabriano, Terre Alt(r)e Festival sulla ricostruzione

Dal 15 al 31 marzo, nella città della carta, la manifestazione organizzata da Terre in Moto Marche, un gruppo di associazioni del territorio marchigiano nate in seguito agli eventi sismici. Mostre, proiezioni di film e dibattiti, per non far spegnere i riflettori su questo tema

Terre Alt(r)e Festival

FABRIANO – Approda a Fabriano, dal 15 al 31 marzo, Terre Alt(r)e Festival, la manifestazione organizzata da un gruppo di associazioni del territorio marchigiano, riunite nella sigla Terre in Moto Marche. «Da un po’ di tempo si stanno moltiplicando le voci di chi intende “salvare l’Appennino” calando soluzioni dall’alto senza porgere l’orecchio ai bisogni e al volere dei territori, tanto da far pensare che a qualcuno possa far comodo un territorio svuotato dai suoi abitanti e pronto ad “accogliere” progetti speculativi e autoreferenziali. La situazione di stallo e le colpe enormi – passate e presenti – nella gestione di questo post terremoto appaiono quantomeno affini e coerenti con questa visione. Con questo Festival parleremo delle Terre Alte non come luoghi distanti e lontani ma come parte più fragile di un modello sociale, politico ed economico che mostra tutta la sua voracità in particolar modo in concomitanza con le situazioni emergenziali», spiegano gli organizzatori.

Il fitto programma, dal 15 al 31 marzo, prevede mostre, presentazione libri e guide, proiezioni film e dibattiti, tutte manifestazioni incentrate sul tema della ricostruzione post-sisma, dell’impedire lo spopolamento e fare in modo che non vengano dimenticate, «Per raccontare e discutere delle Terre dell’Appennino, delle Altre Terre in cui si riscontrano le stesse contraddizioni e delle Terre Altre che possiamo e dobbiamo immaginarci».

Si parte il 15 marzo alle 18:30 a Palazzo del Podestà con l’inaugurazione della Mostra Terre Alt(r)e. Una mostra per raccontare attraverso fotografie, video, mappe e parole la condizione dell’Appennino e gli impatti fisici e sociali degli eventi sismici. All’interno sarà possibile visionare gli scatti del progetto MAI+ realizzati dal fotografo Claudio Colotti sugli effetti distruttivi del sisma del 2016 e 2017; Habitat del regista Emiliano Dante sul post-sisma aquilano e la trasformazione della città in non-luogo; i lavori del gruppo T3 per il progetto Terre di ricerca sullo spopolamento e i divari socio-economici dell’Appennino marchigiano. La mostra resterà aperta ogni giorno dal 15 al 31 marzo in orario 17-20. Il 16 marzo, assemblea pubblica. Gestione del territorio: il clima è cambiato?, alle 16:30, Biblioteca Sassi. Un incontro per riflettere sui temi della gestione del territorio ai tempi del cambiamento climatico immaginando nuovi percorsi di sviluppo rispettosi dell’ambiente. Domenica 17, alle 19, Circolo Arci Il Corto Maltese, proiezione di Vista Mare Obbligatoria, un documentario sull’esilio forzato degli sfollati del terremoto sulla costa Adriatica. Un lavoro realizzato per Lo Stato delle Cose. Geografie e Storie del Doposisma. Visione e discussione con gli autori: lo scrittore e giornalista de Il Manifesto Mario Di Vito, il regista Marco di Battista e il curatore delle riprese Michele Massetani.

Il 22 marzo, 18:30 Sala Ubaldi, Worst of the App. Il Meglio del peggio che sta avvenendo sull’Appennino marchigiano. Un incontro per parlare dei progetti economici che imperversano sull’Appennino e delle loro criticità sociali e ambientali. Leonardo Animali dialoga con l’antropologo e ricercatore del gruppo Emidio di Treviri Michele Serafini e con il presidente di Italia Nostra Marche Maurizio Sebastiani. Il 23 marzo, presentazione del libro “Disabitare. Antropologie dello spazio domestico” di Matteo Meschiari, alle 16:30 in piazza Matteotti ad Amandola. All’interno del convegno AAT – Amandola, Ascoli, Tokyo. Italy meets Japan – Architettura temporanea/contemporanea: strategie adattive e spontanee verso un futuro imprevedibile, organizzato dalla Scuola di Architettura e Design “Eduardo Vittoria” dell’Università di Camerino, il professore e antropologo dell’Università di Palermo Matteo Meschiari presenta il suo libro Disabitare. Antropologie dello Spazio domestico edito per Meltemi. Evento realizzato in collaborazione con Kindustria Matelica e Università di Camerino.

Il 24 marzo, dalle 9 alle 15, CeNarrazione nella tenuta San Cassiano a Fabriano. Alla scoperta del territorio e dei racconti sul sisma dei giovani del luogo attraverso passeggiate, teatro e degustazioni. Alle 12 i racconti tellurici dei giovani fabrianesi, esito quasi teatrale del laboratorio Segni vivi e Drammaturgia a cura di Laura Trappetti.

Infine, il 29 marzo alle 18:30 Sala Ubaldi, Storie e orizzonti d’Appennino. Riflessioni attorno ai modelli di sviluppo delle Terre Alte. Un evento per raccontare il mutamento di una terra a cui tutti apparteniamo e discutere dei suoi modelli di sviluppo. Terre in Moto Marche dialoga con la sociologa e professoressa dell’Università di Urbino Elisa Lello, lo scrittore e fondatore di Federtrek Paolo Piacentini e il responsabile Cultura e Turismo dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese Marco Tamarri. Sabato, 30 marzo, Dalla bellezza ai luoghi del disastro. Passeggiata dal centro storico alle strade incompiute, con partenza alle 9 da piazza del Comune a Fabriano. Un percorso a piedi tra la bellezza paesaggistica della collina fabrianese e la devastazione ambientale della pedemontana Fabriano-Matelica. Un cammino lento e adatto a tutti con discussioni e interventi a cura di Paolo Piacentini e della rete Terre in Moto Marche. Nello stesso giorno, alle 15, assemblea verso una Carta dell’Appennino al Laboratorio Sociale Fabbri. Un momento di confronto sui temi toccati nel corso del festival per affrontare il nodo dello sviluppo locale assieme alle popolazioni colpite dal sisma. Un luogo di dibattito e discussione partecipata sulle prospettive dell’Appennino marchigiano dal quale cominciare a elaborare un documento condiviso che risponda ai bisogni dei territori interni. Successivamente sarà presentata la guida “Il Cammino delle Terre Mutate” da Fabriano a L’Aquila. Il 31 marzo, presentazione del libro “Dopo. Viaggio al termine del cratere” di Mario Di vito, alle 19 al Circolo Arci Il Corto Maltese. Un racconto, reportage e inchiesta che si snoda tra le persone e i luoghi devastati dai terremoti del 2016 e 2017, discussione con l’autore e giornalista de Il Manifesto Mario Di Vito, l’ideatore e curatore di Lo Stato delle Cose Antonio Di Giacomo e la giornalista Federica Tourn.