FABRIANO – Emergenza amianto in centro storico a Fabriano, Forza Italia sollecita l’Amministrazione comunale. «Uno stabile deve essere bonificato quanto prima».
Da aprile 2017 l’Asur ha sollecitato i proprietari alla rimozione della copertura, ma nulla. Nemmeno l’ordinanza del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, risalente allo scorso febbraio, ha ottenuto il risultato sperato. Ora il consigliere Olindo Stroppa, Forza Italia, chiede che il Comune si sostituisca al proprietario per la bonifica. Da tempo si chiede la rimozione della copertura in cemento amianto dello stabile in via Gentile, 19.
«Mi sembra assurdo – riferisce Stroppa – che il silenzio su questa problematica molto grave per la salute dei residenti venga presa con superficialità dall’Amministrazione comunale. Non stiamo parlando di buche del manto stradale, ma del rischio per i residenti di contrarre il mesotelioma pleurico. In consiglio ho chiesto che il Comune si sostituisse ai proprietari per mettere in sicurezza l’edificio, ma la risposta è stata molto vaga e senza un termine per attuare i dovuti rimedi che l’Asur ha disposto. Serve un maggior impegno nel rispetto della salvaguardia della salute dei cittadini».
Tutto è iniziato il 26 aprile 2017 quando l’Asur ha sollecitato i proprietari dell’edificio ad effettuare la rimozione. Poi la proprietà ha chiesto una proroga per l’esecuzione dei lavori. La richiesta è stata respinta dal dipartimento di Prevenzione Igiene e Sanità Pubblica perché: «L’immobile si trova in un’area ad alta densità abitativa e che tale condizione può essere un potenziale rischio per la popolazione».
Ad agosto 2017 la prima ordinanza del primo cittadino di Fabriano per sollecitare tutte le misure di messa in sicurezza d’emergenza finalizzate ad evitare la dispersione delle fibre di amianto nell’area altamente residenziale entro e non oltre i 15 giorni dalla data della notifica della stessa e di rimuovere la copertura in cemento amianto. Lo scorso primo febbraio ulteriore diffida per effettuare l’operazione entro 60 giorni dalla notifica, altrimenti, il tutto potrebbe essere fatto dall’Ente stesso, a spese degli interessati.
«Ad oggi – dichiara Olindo Stroppa – a oltre 180 giorni dalla notifica, nessun lavoro è stato eseguito nell’edificio in oggetto. Visto che l’esposizione all’amianto è dannosa – conclude – chiedo al Comune di intervenire concretamente con la bonifica dell’area a carico dei proprietari».