FABRIANO – Aquila ferita, Wwf Italia e Lega per l’abolizione della caccia si costituiranno parte civile nel processo contro il presunto bracconiere denunciato dalla Forestale a Fabriano. All’uomo, un 79enne residente nella frazione fabrianese di Rocchetta, sono stati sequestrati fucile e munizioni, rischia la reclusione fino a diciotto mesi e la multa fino a 30.000 euro previste per il delitto di maltrattamento degli animali e la tentata uccisione.
Le condizioni della giovane aquila, che è stata curata e accudita dai volontari del Cras Wwf Parco della Gola Rossa e di Frasassi, migliorano di giorno in giorno, tanto da far pensare a una sua prossima remissione in natura.
«Il Wwf che nella scorsa settimana aveva proceduto alla significazione di parte offesa, una procedura propedeutica alla costituzione di parte civile nel futuro processo, continuerà la propria attività legale affinché chi si è macchiato di questo crimine di natura nei confronti di un animale così raro e prezioso venga punito in maniera esemplare. Inoltre proprio per contrastare il bracconaggio nei mesi scorsi il WWF aveva chiesto, anche con la messa a punto di un apposito disegno di legge, che venissero razionalizzati i controlli dei reati a danno della fauna selvatiche e inasprite le pene: il provvedimento, purtroppo, è ancora in attesa di essere discusso dal Senato», si legge in una nota del Wwf.
Anche la Lac – Lega per l’Abolizione della Caccia – si costituirà come parte civile, insieme al Wwf e al Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, nel processo contro il cacciatore/bracconiere che lo scorso 19 agosto ha ferito gravemente con una fucilata un giovane esemplare di aquila reale nella zona di Albacina di Fabriano.
«Le condizioni dell’aquila, per fortuna, stanno migliorando, anche se sussiste ancora il pericolo che possa ammalarsi di saturnismo, l’avvelenamento da piombo, a causa dei pallini che ha ancora nel cranio. La LAC si complimenta con i carabinieri/forestali di Fabriano e Sassoferrato per le brillanti indagini, che in pochi giorni hanno portato alla identificazione e denuncia del cacciatore/bracconiere».