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Area Sociale di Fabriano scende in campo nuovamente e attacca frontalmente il centrodestra

Il laboratorio politico di destra ne ha per tutti e propone una disamina sull'atteggiamento che i vari partiti del centrodestra hanno tenuto nel corso di questi primi otto mesi di opposizione

Area Sociale di Fabriano

FABRIANO – Il laboratorio politico Area Sociale annuncia una nuova discesa in campo «per ridare una casa agli elettori e una speranza a questa città». E per conseguire lo scopo, non mancano le critiche al centrodestra di Fabriano.

«Abbiamo assistito, volutamente in disparte, alle vicissitudini del centrodestra cittadino sin dalla tragedia delle comunali. Le abbiamo seguite ancora in questi otto mesi di opposizione, sperando che ci fosse una minima volontà di fare qualcosa. E li abbiamo seguiti adesso, dopo le recenti elezioni Politiche. Lo scenario che ci appare è questo: mentre i partiti del centrodestra si “rivitalizzano” scambiandosi complimenti tra loro come fossero quattro amici al bar, fuori c’è tutto un elettorato di centrodestra orfano di figure credibili e che, fortunatamente, trova conforto nei leader nazionali. La riprova della scarsa attrattiva degli attuali esponenti del centrodestra di Fabriano appare in tutta la sua tragicità se paragoniamo i risultati delle recenti Politiche con quella che si è rivelata la Caporetto delle Comunali», si legge nella dura nota di Area Sociale.

Di fatto, «il centrodestra si è quasi sempre giocato la partita del governo della città contro il centrosinistra perdendo nei ballottaggi, a volte per una manciata di voti. Quei risultati erano possibili grazie a un movimento capace e organizzato, esempio in tutta Italia per capacità e aggregazione che riusciva a raddoppiare le preferenze dell’allora Alleanza Nazionale, dettare l’agenda politica e battagliare assiduamente negli scranni del consiglio comunale: quelli erano i ragazzi di Azione Giovani. Proprio quei ragazzi, oramai diventati uomini senza mai un giorno di tregua o sosta sul fronte delle politiche cittadine, alle comunali non erano presenti perché impossibilitati a scendere a patti con chi ha portato il centrodestra al ridicolo», ricordano.

Mentre era palese di come in città soffiasse un vento di cambiamento radicale, «gli arguti scienziati del centrodestra locale hanno deciso di candidare un “moderato”, sconosciuto ai cittadini e alla politica, senza un giorno di militanza e, per di più, il più anziano tra i candidati: era chiaro che si sarebbe andati incontro a una figuraccia. Ma c’è un passaggio preliminare: a decidere le sorti di tutta la coalizione non furono i quattro amici al bar insieme agli altri quattro del bar di fronte. No, a tessere la tela di tutta la disfatta c’è stato un personaggio, ben manovrato da Ancona, che con scaltrezza e abilità ha deciso per tutti, raccogliendo l’appoggio dei direttivi che in buona fede e inesperienza hanno acconsentito a questo tragico suicidio», la stoccata.

I risultati sono chiari agli occhi di tutti. «La Lega, che raccoglie a Fabriano percentuali colossali come il 12% del 2015 alle regionali fino a quasi il 17% delle nazionali, quando si presenta alle Comunali raccoglie uno scarno un 4,9%; FdI è ferma al 3,5% e da lì non si schioda: a perdere consensi è invece il reggente Ennio Mezzopera che passa dalle 150 preferenze del 2007 alle 60 del 2012 fino ai 43 delle ultime comunali, non riuscendo nemmeno ad essere il più votato nonostante fosse l’indicazione di voto per tutto il partito».

Alla luce di questi dati, dando comunque atto alla Lega di essere attiva politicamente sul territorio, «dobbiamo constatare la totale assenza del candidato a sindaco Vincenzo Scattolini che, dopo essersi imposto alla guida del centrodestra con la volontà di “far tremare qualcuno negli uffici comunali”, finora è salito alla ribalta delle cronache locali solo per come si è fatto prendere in giro sulla questione relativa all’occupazione dell’asilo in zona borgo. Stendiamo un velo pietoso. Di fronte a questi dati e a questi fatti, appare chiara l’inconsistenza politica dei direttivi che costituiscono i partiti del centrodestra».

Per questo Area Sociale «correrà al più presto ai ripari, scongiurando un futuro basato sul “ricostruire il centrodestra intorno a un candidato perdente”, come si è soliti farsi imporre da Ancona, e scendendo nuovamente in campo per ridare una casa agli elettori e una speranza a questa città».