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Ariston sbarca in Borsa a Milano e vale fino a 3,9 miliardi. Tutte le info della quotazione

È atteso per il 26 novembre il primo giorno di quotazione a Piazza Affari di Ariston, il gruppo che produce caldaie fondato da Francesco Merloni e presieduto dal figlio Paolo

La sede di Ariston Group a Fabriano

FABRIANO – È atteso per il 26 novembre il primo giorno di quotazione a Piazza Affari di Ariston, il gruppo che produce caldaie fondato da Francesco Merloni e presieduto dal figlio Paolo. Il prezzo indicativo delle azioni oggetto dell’ipo è stato fissato in un range compreso tra 10,25 a 12 euro, che implica una capitalizzazione tra i 3,375 e i 3,9 miliardi di euro a valle dell’offerta. A comunicarlo Ariston Holding nella nota in cui annuncia l’ammissione a quotazione su Euronext Milan.

Il periodo di offerta, riservata agli investitori istituzionali, avrà inizio giovedì 18. L’offerta sarà composta da: un collocamento riservato di azioni ordinarie di nuova emissione con proventi lordi previsti di circa 300 milioni di euro da utilizzare per sostenere e sviluppare l’ulteriore crescita del Gruppo, investire e accelerare la crescita organica – in temi quali la digital route to market, lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie, e il footprint industriale – e per finanziare acquisizioni societarie, di tecnologie e diritti di proprietà intellettuale in futuro. E da un’offerta secondaria fino a un massimo di 49.000.000 Azioni ordinarie esistenti detenute dagli azionisti della società: Merloni Holding SpA e Amaranta Srl, che incasseranno una cifra compresa tra i 502 e i 588 milioni, ad investitori istituzionali in diverse giurisdizioni. Concesso, inoltre, a Mediobanca – Banca di Credito Finanziario SpA, in qualità di responsabile incaricato della stabilizzazione, un’opzione esercitabile entro 30 giorni di calendario dal primo giorno di negoziazione, per l’acquisto di massime n. 11.000.000 azioni ordinarie esistenti al prezzo di offerta finale, corrispondente a circa il 15% delle azioni offerte.

Paolo Merloni

I principali indicatori finanziari di Ariston Group al 30 settembre scorso: 1,412 miliardi di euro di ricavi (+25% rispetto ai primi nove mesi del 2020); 191 milioni di euro di adjusted EBITDA (+35,5% rispetto ai primi nove mesi del 2020); 136 milioni di euro di adjusted EBIT (+62% rispetto ai primi nove mesi del 2020); 100 milioni di euro di Utile Netto Adjusted (+ 88% rispetto ai 9M 2020); I ricavi si sono attestati a 1,947 miliardi di euro.

«Prima di tutto, siamo lieti di condividere gli eccellenti risultati che Ariston Group ha conseguito in questi primi 9 mesi del 2021. La crescita del 25% del nostro fatturato, interamente organica, e del 35,5% del nostro adjusted EBITDA – entrambe rispetto ai primi 9 mesi del 2020 – conferma la forza della nostra strategia e delle nostre operations, nel solco del nostro percorso di crescita sostenibile e profittevole. Questa performance ci pone in una posizione molto solida in visione del quarto trimestre del 2021. Finora siamo riusciti a gestire bene la forte inflazione delle materie prime e le pressioni sulla catena di approvvigionamento globale, beneficiando della leva operativa e delle azioni di pricing. Allo stesso tempo, abbiamo continuato a investire nella nostra futura crescita organica, preparando il lancio della nuova generazione di pompe di calore, e alla fine di ottobre abbiamo annunciato l’accordo per l’acquisizione di Chromagen», ha commentato Paolo Merloni, Executive Chairman di Ariston Group.

«La fascia di prezzo per l’offerta implica una capitalizzazione di mercato compresa tra € 3,375 e € 3,900 miliardi, che riteniamo testimoni il percorso di successo del nostro gruppo fino ad ora, sulla base dei solidi fondamentali di mercato, del nostro profilo globale nel settore del riscaldamento e dell’acqua calda sanitaria, del nostro portafoglio di prodotti e servizi rinnovabili e ad alta efficienza, della nostra comprovata crescita organica e del nostro solido track record di M&A», ha concluso.

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