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L’icona di San Demetrio di Sassoferrato in tour in Grecia

Sarà esposta fino al 31 marzo prossimo a Salonicco in occasione della mostra: “Byzantine icons of Thessaloniki 13^ - 15^ centuries”. Il Comune ha aderito alla richiesta dell’Ecumenical Patriarchate Patriarchal Fondation of Pratics Studies della città

Licona di San Demetrio

SASSOFERRATO – L’Icona di San Demetrio, uno dei gioielli più preziosi del patrimonio artistico di Sassoferrato, sarà esposta fino al 31 marzo prossimo a Salonicco, in Grecia, in occasione della prestigiosa mostra: “Byzantine icons of Thessaloniki 13^ – 15^ centuries”. Il Comune di Sassoferrato ha aderito alla richiesta dell’Ecumenical Patriarchate Patriarchal Fondation of Pratics Studies di Salonicco, che per celebrare il 50^ anniversario dell’istituzione del Patriarchal Institute, avvalendosi del patrocinio del Ministero della Cultura ellenico, ha organizzato l’evento. La mostra prevede l’esposizione di importanti icone bizantine provenienti dalla Grecia e da altre nazioni, e alla presenza di numerosi studiosi e personalità d’arte del settore è stata inaugurata dall’Arcivescovo di Costantinopoli – Nuova Roma e Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, capo spirituale della chiesa Ortodossa nel mondo. Hanno partecipato alla cerimonia il Presidente della Repubblica Greca Prokopīs Paulopoulos e l’Ambasciatore italiano Efisio Luigi Marras.

L’icona di San Demetrio, opera d’arte bizantina di piccole dimensioni, realizzata sul finire del XIV Secolo, è un mosaico su supporto ligneo rivestito in lamina d’argento sbalzato e dorato, che raffigura San Demetrio in veste di guerriero. L’opera musiva portatile è di grande valore per la sua rarità dovuta in particolare alla tecnica di realizzazione, completamente diversa da quella dei mosaici parietali o delle icone musive di grandi dimensioni.

È infatti una delle rare opere realizzate su un supporto ligneo, con bordi leggermente rialzati, sul quale veniva steso prima uno strato di cera e resina e successivamente applicate le minute tessere costituite da rame, piombo, pietre semi preziose colorate e marmi. Poiché la grandezza delle tessere non supera la testa di uno spillo, la realizzazione di queste icone portatili richiedeva grande abilità e precisione, e la loro produzione era molto limitata.

L’icona è esposta in una delle sale del Museo Civico Archeologico di Sassoferrato e fa parte della prestigiosa Raccolta Perottiana di reliquiari bizantini, che prende il nome da Niccolò Perotti (1430-1480), alto prelato della Curia pontificia e insigne umanista.

Realizzata a Costantinopoli, l’Icona di San Demetrio venne portata in Italia nel 1438 dal cardinale Bessarione in occasione del Concilio di Ferrara e successivamente donata dallo stesso cardinale all’umanista sassoferratese Perotti, suo segretario.

A testimonianza del suo altissimo valore storico-artistico, non è la prima volta che l’opera viene richiesta per eventi di rilevanza internazionale: dal 15 marzo al 4 luglio 2004 al Metropolitan Museum of Art di New York, in occasione della mostra dal titolo “Bisanzio: La fede e il potere (1261-1557)”; dal 24 ottobre al 28 novembre 2005 nella basilica di Salonicco (Grecia), che porta il nome del santo, per il 1700° anniversario del martirio di San Demetrio, patrono della città ellenica. L’ultimo tour dell’opera d’arte di Sassoferrato è avvenuto ancora negli Usa, precisamente a Cleveland dal 17 ottobre 2010 al 17 gennaio 2011 e a Baltimora dal 13 febbraio al 15 maggio del 2011 in occasione della mostra “Treasures of Heaven: Saint, Relics and Devotion in Medieval Europe” (“Tesori del Paradiso: Santi, Reliquie e Devozione nell’Europa Medievale”).

L’amministrazione sentinate, considerata l’importanza della manifestazione, sia dal punto di vista culturale che religioso e la prospettiva di un ritorno di immagine per l’Italia in generale e in particolare per il Comune di Sassoferrato, «ha deciso di concedere il prestito confermando il gesto di amicizia verso le autorità civili e religiose di Salonicco e della Grecia già formalizzato con la precedente presenza dell’Icona in occasione della celebrazione del 1700° anniversario del martirio del Santo Patrono nel 2005 della città ellenica».