FABRIANO – Dall’estate 2016, il gruppo sportivo Atletico No Borders coniuga l’attività sportiva dilettantistica con l’inclusione di soggetti migranti, tra i quali richiedenti protezione internazionale e immigrati di prima e seconda generazione.
Il direttivo nei giorni scorsi ha reso pubblica la propria attività, che si avvia verso il terzo anno, in una conferenza stampa presso i locali de “Lo Sverso”.
«Il gruppo sportivo è sorto grazie alla passione di alcuni ragazzi del collettivo politico “Laboratorio Sociale Fabbri” nei confronti di un calcio che in nome delle logiche di mercato attuali ha smarrito le proprie origini e le proprie potenzialità di strumento di inclusione sociale – dicono i dirigenti. – La squadra Atletico No Borders (“senza confini” appunto, nda) si distingue fin dalle sue origini per il costante impegno all’interno della comunità cittadina sui temi della tolleranza e dell’accettazione delle differenze culturali, favorendo attivamente la fruibilità dello sport senza alcuna distinzione etnica, religiosa, sociale ed economica. Dal punto di vista economico viene messa in atto una politica trasparente di finanziamento basata sul tesseramento popolare, in cui ogni singolo cittadino può sostenere le attività e gli scopi dell’associazione divenendo parte attiva del progetto. Riteniamo lo sport intrinseco di valori sociali, educativi e culturali essenziali per la promozione della qualità della vita di individui, gruppi e comunità, attraverso il sentimento di appartenenza, il senso di connessione personale, l’integrazione e soddisfazione dei bisogni e la connessione emotiva condivisa».