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Fabriano: aumentano le tariffe per l’educativa domiciliare, ancora proteste

L’Anffas, l’Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità Intellettive e/o Relazionali, si torna a sollecitare l’amministrazione comunale per un ripensamento

La sede del Comune di Fabriano
La sede del Comune di Fabriano

FABRIANO – Aumentano, da gennaio 2022, le tariffe per l’educativa domiciliare. Dopo la comunicazione dell’Ambito 10, i genitori hanno polemizzato per l’aumento dei costi. Dall’Anffas, l’Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità Intellettive e/o Relazionali, si torna a sollecitare l’amministrazione comunale di Fabriano. Il sindaco parla di 3 riunioni con le associazioni «ma noi dall’Ambito abbiamo ricevuto soltanto una email, l’8 marzo, che ci invitava ad una riunione per discutere, ma nella realtà il Regolamento risultava già essere redatto. È vero, non abbiamo potuto partecipare perché il nostro presidente era impossibilitato in quanto ricoverato dopo un grave incidente e la vicepresidente aveva contratto il Covid-19», si ricostruisce la vicenda.

Dall’Anffas hanno chiesto di tenere la riunione o in modalità digitale o posticiparla. «Entrambe le richieste non sono state accolte. La successiva email ricevuta dall’Ambito il 26 marzo riguardava il semplice invio del documento già scritto senza la nostra partecipazione. Non abbiamo ritenuto inviare alcuna proposta di modifica visto che era già stato stilato ed approvato. Abbiamo ritenuto, sbagliando, che le amministrazioni facenti parte dell’Ambito 10 intervenissero, conoscendo il disagio che le famiglie hanno affrontato, affrontano e devono affrontare, specialmente dopo la diffusione del virus, in sede di approvazione consiliare. Questa è la cosa che più ci lascia perplessi insieme all’insensibilità verso le fasce più deboli».

Negli ultimi due anni l’Anffas «non è stata invitata alle riunioni che sono servite per il nuovo Regolamento. L’educativa domiciliare è una delle poche forme di sostegno che la famiglia affronta accollandosi anche il pesante costo aggiuntivo di pagare persone altrettanto competenti. Credo che il Regolamento avrebbe dovuto essere discusso anche con tutti i familiari che non fanno parte delle associazioni. L’auspicio è poterlo modificare», concludono dall’Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità Intellettive e/o Relazionali.