SASSOFERRATO – Nuovo appuntamento di rilievo a Sassoferrato. “Nuove edizioni e nuovi studi bartoliani”, è il tema dell’incontro in programma per oggi alle 16 all’interno della sala convegni di Palazzo Oliva. Si tratta di un’aggiornata riflessione su taluni aspetti del pensiero politico-giuridico di Bartolo da Sassoferrato, a partire dalla traduzione italiana di un trattato che è, insieme al “Trattato sulla tirannide” già edito, tra i più importanti di Bartolo da Sassoferrato.
Si tratta del “Trattato sulle costituzioni politiche – Trattato sui partiti”, a cura di Dario Razzi, con introduzione di Diego Quaglioni (Collana “Piccola biblioteca del pensiero giuridico”, raccolta da Diego Quaglioni, Il Formichiere, Foligno 2018) e del volume di Autori Vari, curato da Ferdinando Treggiari, “Conversazioni bartoliane” (Istituto internazionale di Studi Piceni “Bartolo da Sassoferrato”, Collana “Studi bartoliani”/2, 2018). L’incontro fa seguito alla Mostra di Cinquecentine bartoliane conservate nella Biblioteca Comunale, tenutasi nel luglio/agosto 2018 e che ha ottenuto buone performance in termini di presenze.
All’incontro, che si terrà in Sassoferrato, nella sala convegni di Palazzo Oliva in piazza Matteotti, porteranno il loro contributo Diego Quaglioni (Università di Trento), Galliano Crinella (Università di Urbino “Carlo Bo”), Massimo Pagliarini (Magistrato, Tribunale di Roma), M. Alessandra Panzanelli Fratoni (Centro Servizi Bibliotecari – Università di Perugia), Dario Razzi (Magistrato, Procura Generale di Perugia), Giuseppe Severini (Presidente di Sezione del Consiglio di Stato), Ferdinando Treggiari (Università di Perugia e LUISS Roma), Attilio Turrioni (Latinista).
L’iniziativa può contare sul patrocinio della Regione Marche, dell’Università di Perugia, dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, del comune di Sassoferrato, della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. Attraverso questo appuntamento, si getteranno le basi per un ulteriore evento in calendario per il prossimo autunno: un Convegno sul tema dell’araldica che Bartolo ha magistralmente sviluppato nel trattato “De insignis et armis”.