FABRIANO – Risponditore automatizzato per il centralino del comune di Fabriano. I risparmi derivanti da questa decisione dell’amministrazione comunale saranno impiegati nel settore cultura. Ma la decisione non è piaciuta al comitato di cittadini Sveglia Fabrianesi.
«In riferimento alla scelta dell’amministrazione comunale di sostituire il centralino “umano” con un risponditore automatico, siamo certi nell’affermare che la presenza di un centralinista, assicura, in ogni caso, una risposta immediata all’utente e quindi un servizio migliore attraverso informazioni maggiormente dettagliate. Pensiamo a tale proposito al periodo del terremoto, così come a Fabriano in Acquarello, o addirittura alla futura Fabriano Città Creativa Unesco 2019. Naturalmente nulla avrà più la stessa efficienza. Tutto sarà più difficile, freddo e distante se non dispersivo», si legge nella nota diffusa dal comitato.
A preoccupare non è solo l’aspetto tecnico, «a nostro parere penalizzante per tutta la città e per i possibili turisti, ma anche del personale che verrà spostato in altre mansioni. Se è vero, come è vero, che il livello di civiltà di una comunità, si misura nella capacità che questa comunità ha di dare risposte alle tante piccole e grandi esigenze delle persone con disabilità, allora, non basta “spostare” una persona come una pedina su una scacchiera, ma bisogna attuare dei progetti di inclusione considerando i diritti e le esigenze della persona con disabilità. Il lavoro è importante, fondamentale per tutti noi, ma per queste persone diventa determinante».
Da questo caso, il comitato di Sveglia Fabrianesi ne trae un discorso più generale. «Riteniamo preoccupante la continua ricerca di isolamento di questa amministrazione, attraverso l’utilizzo massiccio di strumenti informatici. Poco tempo fa con il GESTI, che ha comunque dimostrato tutta la sua inefficienza, oggi con il centralino: freddo, sterile e falso a totale discapito del rapporto e del calore umano. Non è difficile pensare che questo causerà anche un deprecabile isolamento di quei ragazzi che verranno spostati ad altre mansioni. Ragazzi per i quali è importante dare un senso alla propria giornata attraverso un vero lavoro che rafforzi non solo l’identità professionale, ma anche quella personale».