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Cerreto D’Esi, duro affondo del Pcl sull’utilizzo dei fondi pubblici

«Uno sperpero di denaro pubblica, con l’incognita dell’acquisto del terreno per far sorgere il nuovo plesso scolastico», le parole del consigliere comunale di opposizione, Marco Zamparini che lancia una proposta

CERRETO D’ESI – Variazione di Bilancio a Cerreto D’Esi, il Partito comunista dei lavorati all’attacco della Giunta guidata da Giovanni Porcarelli. «Uno sperpero di denaro pubblico, con l’incognita dell’acquisto del terreno per far sorgere il nuovo plesso scolastico», le parole del consigliere comunale di opposizione, Marco Zamparini.

«L’Amministrazione comunale quanto pare non sa come buttare via il denaro pubblico, di fatto ha avuto la brillante idea di investire il milione di euro entrato dall’assicurazione sugli edifici comunali per i danni post sisma destinandoli: 220.000 per creare un’area di sosta e il mercato dove sorgeva l’ex case Volpini; 130.000 per riqualificare piazza Lippera e Caraffa; 5.000 per sistemare la rotatoria vicino al palasport quasi mai funzionante e mal costruita. Le manie di grandezza hanno sempre caratterizzato questo Sindaco, investire su piazze e parcheggi è ancora un suo drammatico pallino, materialismo allo stato puro a discapito del tessuto sociale del nostro paese».

Nella variazione sono presenti anche due voci che riguardano il nuovo polo scolastico: 400.000 per l’acquisizione di un terreno per realizzare il nuovo polo scolastico; 70.000 per urbanizzarlo: «Sul tema scuole su cui credo tutti conoscete benissimo le dinamiche che si sono susseguite in questi ultimi tre anni, l’attuale maggioranza cambia nuovamente idea dimostrando ancora una volta la sua incapacità politica nel gestire questo rilevante tema. È chiaro che qui la fantasia sta superando di gran lunga la realtà. Ritengo che il terreno di proprietà della famiglia Porcarelli non sia idoneo per una serie di validi motivi. Primo il conflitto d’interesse e siamo già pronti per avviare una battaglia nelle sedi opportune. Secondo, la posizione confinante con la SS 76, mentre le scuole devono essere costruite in zone centrali e facilmente raggiungibili anche a piedi, ma soprattutto lontane da strade trafficate e pericolose». Senza dimenticare che in prossimità del terreno individuato, è presente un’industria di plastica «dalla quale in caso di incendio potrebbero scaturire fumi pericolosi e non solo».

Ancona, «terzo punto, la presenza della centrale del metano e di un ripetitore nelle vicinanze. Quarto punto, il microclima umidissimo. Quinto punto, il terreno va completamente urbanizzato mentre il terreno della scuola Lippera è in gran parte urbanizzato. Sesto punto, nei 6.000.000 di euro la scuola dell’infanzia non è finanziata e questo comporterebbe togliere dei soldi in questo finanziamento per ricostruire una scuola materna che già abbiamo nuova e sicura poiché dalle prove di vulnerabilità fatte due anni fa risultava uno 0,86 di indice di rischio. Settimo punto, se si cambia localizzazione si lasciano quattro stabili che devono essere sistemati a spese dell’Ente come prevede la normativa».

Dopo i “no”, la proposta avanzata dal Pcl di Cerreto D’Esi: «Il terreno potrebbe rimanere l’attuale della Lippera e che con un milione di euro si urbanizzi e si comprino dei Musp per ospitare i soli ragazzi delle elementari nel tempo necessario fra la demolizione e la ricostruzione del nuovo polo. I moduli non sono dei container, ma delle strutture di legno e acciaio che una volta impiantate possono essere utilizzate in futuro per altri scopi. Basta e poi basta ancora buttare via il denaro pubblico per fare parcheggi o abbellire piazze, Cerreto D’Esi non ha più bisogno di beni materiali, di cementificazione e consumo del territorio selvaggio, ma bensì di ritornare ad essere una comunità coesa e socialmente attiva, quindi quale occasione migliore se non ora per investire in maniera seria sulle generazioni future?», conclude Zamparini.