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Chiusa al transito la strada comunale di Frasassi a Genga

Un masso, grande quanto un’autovettura di media cilindrata, rischia di sfondare le reti di protezione e cadere sulla strada. Ordinanza del sindaco di Genga, Giuseppe Maderdoni

La strada comunale di Frasassi interdetta alla circolazione
La strada comunale di Frasassi interdetta alla circolazione

GENGA – Chiusa la strada comunale delle Grotte di Frasassi almeno fino al 16 gennaio. Transito vietato anche a ciclisti e pedoni. Un masso, grande quanto un’autovettura di media cilindrata, rischia di sfondare le reti di protezione e cadere sulla strada. Ordinanza del sindaco di Genga, Giuseppe Maderdoni.

«Da alcuni giorni stiamo effettuando alcuni lavori di ripulitura delle reti a sbalzo messe a protezione della strada comunale di Frasassi e lavori per installare un secondo sistema di rete in alcuni punti critici. La ditta che sta eseguendo il tutto – dichiara il primo cittadino di Genga – è arrivata su un punto molto in alto della parete a strapiombo e si accorta della pericolosità di un masso. Occorre demolirlo sul posto salvaguardando la sicurezza di tutti. La sua grandezza è equivalente a un’automobile di media cilindrata».

I tecnici, dunque, sono già al lavoro. Prima l’ordinanza a firma del sindaco Maderdoni che vieta il transito veicolare, di pedoni e ciclisti. Questo per permettere che il tutto proceda nella massima sicurezza.

«L’ordinanza è in vigore fino a martedì 16 gennaio, ma speriamo di poter terminare prima, se le condizioni atmosferiche ci assistono. Si sta già lavorando per portare sul posto tutta l’attrezzatura necessaria. Quindi, il masso sarà ancorato e poi si lavorerà per ridurlo in loco, in modo tale che sia frantumato in pezzi più piccoli che non possano arrecare danni cadendo».

Oltre alla carreggiata stradale, in corrispondenza del masso instabile, infatti, ci sono le tubature dell’acqua e del gas-metano. «Aspetto di sapere come intendono muoversi», conferma il primo cittadino di Genga.

Nessuna novità, ancora, per l’altra situazione emergenziale per lo sperone di roccia – almeno 15 metri per un peso di quasi 20 mila tonnellate – reso instabile dal sisma dell’agosto-ottobre 2016 sul monte San Pietro. Il masso è bloccato dalla ricca vegetazione del monte. Oltre a minacciare le case, l’enorme sperone di roccia potrebbe abbattersi su un tratto di strada comunale, la linea ferroviaria e la SS76.

Al momento, poiché ci sono alcune diatribe, non si è proceduto alla sua demolizione. Quattro famiglie residenti a Mogiano di Pontechiaradovo hanno ricevuto l’ordinanza di sgombero e sono fuori casa da prima del Natale scorso.

«Siamo in fase di discussione, ci saranno a breve degli incontri per individuare la soluzione migliore. Nel frattempo – conclude il primo cittadino di Genga – ho chiesto ai tecnici di rivedere la posizione delle abitazioni oggetto di sgombero, per verificare se qualche famiglia può rientrare fin da subito».

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