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Chiusa la sede del Servizio Veterinario di Sanità Animale dell’Area Vasta n. 2 di Fabriano

La decisione a seguito della presenza di polveri nei locali di Campo d’Olmo che ospitano l’importante servizio. E, ciò, pare, a causa della mancanza di climatizzazione della sala operatoria. Un disagio, non da poco, per gli utenti e per i circa dieci operatori

Sede del Servizio sanità animale

FABRIANO – Chiusa la sede del Servizio Veterinario di Sanità Animale dell’Area Vasta n. 2 di Fabriano. La decisione a seguito della presenza di polveri nei locali di Campo d’Olmo che ospitano l’importante servizio. E, ciò, pare, a causa della mancanza di climatizzazione della sala operatoria. Un disagio, non da poco, per gli utenti e per i circa dieci operatori.

Una decisione presa da pochi giorni, ma con effetto immediato. Il Servizio Sanità Animale dell’AV n. 2 di Fabriano non è più operativo nella struttura di Campo d’Olmo a Fabriano. A seguito della richiesta di controlli invocati da alcuni degli stessi operatori, è stato effettuato un sopralluogo e, subito dopo, la decisione di chiudere i locali.

Il controllo era stato richiesto anche per la presenza di polvere, molto probabilmente derivante dai lavori per la Pedemontana delle Marche che si effettuano lì vicino. La polvere dovrebbe essere entrata all’interno dei locali, depositandosi ovunque, dalle finestre e porte. Quindi, si è infiltrata anche all’interno della sala operatoria, non rendendo più sterile l’importante locale. La sala operatoria, come tutta la struttura, risulta inoltre sprovvista di un impianto di climatizzazione.

L’Area Vasta, dunque, chiude sé stessa, se così si può dire. Visto che il sopralluogo effettuato dai tecnici specializzati ha disposto l’immediata chiusura della struttura di Campo dell’Olmo di Fabriano. I circa dieci operatori che lavorano nella struttura sono in attesa di una dislocazione definitiva. Nel frattempo, sono – in un certo senso – sparpagliati fra vari immobili dell’AV n. 2.

Tutto ciò sta provocando disorientamento e serie problematica agli utenti. Non si sa, infatti, dove portare gli animali che devono essere controllati, certificati e curati né come e dove richiedere le prestazioni necessarie per il comparto zootecnico già di per sé sofferente. La media dei controlli e degli utenti che, quotidianamente, si recavano al Servizio sanità animale, era molto alta.

Da qui, quindi, la necessità che si faccia in fretta nell’individuare una nuova struttura idonea per poter far tornare a pieno regime questo importante servizio sanitario. Soprattutto, in vista dell’autunno, quando i controlli e le certificazioni, di norma, sono a tamburo battente. Anche se le proteste degli allevatori già iniziano a levarsi.