FABRIANO – Lettera aperta dei familiari dei defunti sepolti nei settori inagibili, da tempo, del cimitero di Santa Maria. Destinataria della missiva, l’amministrazione comunale di Fabriano. Traspare il rammarico, ma anche la rabbia per una situazione che protrae da tempo, ormai, e che riguarda circa mille loculi che non possono essere raggiunti dai familiari neppure per una preghiera o per portare un fiore in segno di rispetto e devozione.
«Se è vero che il grado di civiltà di un paese si misura nel modo con cui si custodiscono le spoglie dei propri cari, attraverso la cura e il decoro dei cimiteri, bisogna dire che nel comune di Fabriano il grado di civiltà è molto basso», l’incipit della missiva firmata alcuni parenti dei defunti del cimitero di Santa Maria, il più grande della città. «Già con il terremoto del 2016 nel settore n. 4 si erano avuti danni consistenti con interdizione alle visite ai parenti dei defunti. Nel giugno 2020, il sindaco con un’ordinanza sindacale chiuse l’intero settore n. 8 a causa del cedimento dell’intonaco e delle pignatte del soffitto che, strutturalmente, formano la pavimentazione del secondo piano cimiteriale. Sempre nel 2020, ma durante l’estate, anche nel settore n. 9 si sono verificati dei cedimenti e anche in questo caso, l’unico rimedio è stato il transennamento e preclusione alla visita dei defunti, nonostante i reclami e le “accalorate preghiere” dei parenti dei defunti. Sono in pericolo più di 150 loculi e il sindaco è limitato solo a firmare l’ordinanza di inagibilità», ripercorrono le date salienti, i firmatari della lettera.
«Le ordinanze devono far fronte alle situazioni di pericolo, salvaguardando sì l’interesse pubblico, ma con il minor sacrifico di quello privato», si ribadisce. Nel luglio del 2020, uno spiraglio. «Per la manutenzione dei cimiteri abbiamo stanziato circa 254mila euro. Abbiamo incaricato un tecnico per fare il progetto che dovrebbe coinvolgere il cimitero di Santa Maria e quello di Serradica. Pensavamo di riuscire a intervenire in modo più diffuso anche in altri cimiteri con tale cifra, ma purtroppo la situazione dopo troppi anni di abbandono, come è stato ancora più chiaro con i crolli di giugno, è più grave del previsto. Per cui comprendo e condivido le preoccupazioni di chi ha i propri cari nei cimiteri del territorio, ma per ora dovremo accontentarci di intervenire sulle situazioni più urgenti» l’annuncio dato a suo tempo dal sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.
«Ora è opportuno chiedersi e chiedere a chi sa ed ha il dovere di rispondere: dove sono finiti i 254mila euro? Se ancora ci sono, perché non vengono impegnati per la esecuzione del progetto fatto dal tecnico comunale? Esiste ancora un progetto? Possibile mai che i nostri amministratori comunali non capiscano l’importanza che ha la visita al cimitero di tanti di noi per permetterci di rimanere in contatto con i nostri cari defunti. Andare al cimitero significa compiere un gesto di pietas per i propri defunti il cui risvolto positivo consente di dare una sorta di ordine anche al proprio dolore e di incanalarlo in modo che sia meno soverchiante. Poter andare al cimitero e visitare pregando i propri defunti può contribuire a ridurre l’angoscia della morte e della perdita degli affetti. Le visite sono perciò uno strumento utile per l’elaborazione del lutto, soprattutto in questo brutto periodo di pandemia dovuta al Covid-19. Avremo una risposta dal nostro “primo cittadino”? Speriamo», si conclude la lettera aperta firmata da alcuni parenti dei defunti del cimitero di Santa Maria di Fabriano.