SASSOFERRATO – Colpo all’Ubi Banca di Sassoferrato. I banditi hanno fatto saltare lo sportello del bancomat e si sono impossessati di circa 13mila euro. I carabinieri stanno visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza interna. Si vedono almeno tre persone, con il volto coperto e che utilizzano guanti per non lasciare impronte.
Scene da film hollywoodiano quelle avvenute questa mattina, intorno alle 4, in via Bartolo da Sassoferrato.
La banda, evidentemente specializzata in colpi del genere, ha studiato tutto nei minimi particolari. Probabile, quindi, che i componenti del commando abbiano effettuato sopralluoghi prima di entrare in azione. Il primo step del piano si è consumato nel deposito di automezzi comunali. La banda ha forzato la saracinesca di un magazzino, rubando due mezzi comunali: un Fiat Strada e un Fiorino. Entrambi sono stati utilizzati per bloccare le vie di accesso alla filiale di Ubi Banca. Per rallentare, quindi, l’eventuale intervento delle Forze dell’ordine. Quindi, utilizzando dell’acetilene, hanno fatto saltare lo sportello bancomat, provocando un’esplosione che ha svegliato i residenti della zona. Sono entrati dentro la banca e hanno rubato i 13mila euro contenuti nella cassaforte dello sportello bancomat. Dandosi subito alla fuga.
L’allarme dell’Ubi Banca è scattato e i carabinieri della stazione di Sassoferrato si sono prontamente recati sul posto. Della banda, nessuna traccia. Intorno alle 8 di questa mattina è giunta a Sassoferrato la Scientifica dei carabinieri. Si è proceduto a effettuare tutti i rilievi del caso, alla ricerca di elementi utili che possano far risalire ai responsabili del colpo. Sono state, ovviamente, acquisite anche i filmati del sistema di videosorveglianza interno dell’istituto di credito. Da questi si vede che a entrare in azione sono stati tre soggetti, volto coperto e con guanti. Non è escluso che possa esserci stato un quarto uomo, il cosiddetto palo, che attendeva i complici in un auto pronto alla fuga.
Gli investigatori stanno controllando anche l’eventuale presenza di impronte all’interno dei due mezzi utilizzati per bloccare le vie di accesso alla banca.