FABRIANO – Comparto del commercio in difficoltà a Fabriano per via della crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Coronavirus. Non solo i negozi del centro storico in sofferenza, ma anche quelli della zona commerciale di Santa Maria. «La premessa che mi sento di fare è quella di essere pienamente d’accordo con il mio amico e collega Mauro Bartolozzi. La situazione attuale del commercio si trova in una posizione di stallo totale, realmente quest’anno i saldi possono essere valutati come un totale flop, ma era del tutto prevedibile e ampiamente annunciato», l’incipit di Mara Selvelli di Sport for you.
«La colorazione altalenante delle zone ha creato molta confusione nei potenziali clienti e inoltre la socializzazione è stata praticamente azzerata, se si compra lo si fa per lo stretto indispensabile. Commercialmente parlando, credo che, tutto il settore si sia collocato in una netta posizione di difficoltà. Soffrono i centri storici, soffrono le periferie, soffrono i centri commerciali, costretti alle chiusure dei fine settimana, ci sono regole da rispettare e lavorando al pubblico ognuno di noi rischia, nessuna attività è al sicuro. Attualmente non si può più pensare al proprio orticello, si dovrebbe essere collaborativi e meno polemici per rilanciare un settore pesantemente colpito e sicuramente dimenticato dalla politica nazionale e locale», prosegue la commerciante.
Ci vorranno mesi per poterci risollevare e sicuramente il 2021 «sarà l’anno più difficile da dover affrontare, lo considero un po’ come un anno ponte, in cui fare bilanci e provare a trovare soluzioni che non facciano morire tante attività. Sono le difficoltà che creano spesso delle nuove opportunità. Non serve piangersi addosso, serve una buona dose di ottimismo, di studio e di ricerca, serve diversificazione e idee innovative da poter condividere e su cui ragionare, serve alzare la testa e farsi sentire da chi di dovere. Se non siamo noi diretti interessati a muoverci, nessuno lo farà per noi; questo è lo spirito dei combattenti tipico dei commercianti, soffrono ma alla fine lottano sempre».
Quindi, maggiore collaborazione. «In un momento così l’unica arma che abbiamo è quella della sinergia e dell’aiuto reciproco, è il momento di pensare in una prospettiva più ampia e più collaborativa, allearsi è fondamentale. Un occhio al presente ma con la lungimiranza di guardare oltre, di essere concreti ed ottimisti, di lottare insieme», conclude.