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Quadrilatero, le ditte subappaltatrici sul piede di guerra

Ieri, a Fabriano il consiglio comunale aperto, richiesto dalle opposizioni sullo stallo dei lavori del raddoppio della SS. 76. Ad agitare gli animi anche la dura presa di posizione dei terzisti di Astaldi che vantano crediti milionari. Walter Ceccarini, rappresentante Ance-Confindustria: «È vero che è una contrattazione fra privati, ma la politica può, se vuole, intervenire»

I presenti al Consiglio comunale sulla Quadrilatero
I presenti al Consiglio comunale sulla Quadrilatero

FABRIANO – «Una volta terminato il progetto Quadrilatero, avremo un’arteria così importante, tanto da paragonarla al Canale di Suez per la sua rilevanza strategica». Con queste parole, il presidente di Quadrilatero e rappresentante di Anas, Guido Perosino, ha concluso il proprio intervento durante il consiglio comunale aperto di ieri sera a Fabriano, richiesto dalle opposizioni per affrontare lo stallo dei lavori del raddoppio della SS. 76. Appunto, se sarà completata. Comunque, questo è il fulcro di tutta la questione, visto che i lavori sono fermi da sette mesi. Ma ad agitare gli animi anche la dura presa di posizione dei rappresentanti delle ditte subappaltatrici di Astaldi he vantano crediti pari a circa 40milioni di euro e che paventano la possibilità, se non corrisposti, di bloccare l’eventuale ripartenza del cantiere.

Era stato invitato anche il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ma all’Assise civica di Fabriano – a nome della maggioranza di Governo – ha parlato, delegata dal presidente della commissione Ambiente, Alessandro Benvenuto – la deputata del Movimento 5 Stelle, Patrizia Terzoni. Presente, per Quadrilatero e Anas, Guido Perosino, che è stato il primo a prendere la parola.

«Il nostro obiettivo è di finire la strada, ogni volta che c’è un problema con l’appaltatore, è per noi una grave difficoltà. Da qualche mese, si vivono due drammi di tipo economico-operativo: il primo è l’ennesimo default del contraente generale, ieri Btp e Dirpa, oggi della Astaldi. Siamo all’80% di lavori finiti per un’opera che, una volta ultimata, può essere paragonata – per importanza – al canale di Suez del Centro-Italia. Il 14 febbraio, ci sarà la presentazione del piano di salvataggio da parte di Astaldi ed una data importante per capire come ci si muoverà. Il secondo dramma è legato alle ditte sub-appaltatrici che avevano visto in quest’opera la possibilità di sviluppare il proprio business e, invece, hanno crediti non corrisposti per svariati milioni di euro. Certo, abbiamo il dovere morale e non solo, di fare il possibile affinché si possa pagare il debito pregresso».

Patrizia Terzoni, portavoce fabrianese del M5S

Dopo l’intervento della Terzoni che ha ricordato i 160milioni di euro sbloccati dal Cipe per la Variante 6 e terzo/quarto tratto Pedemontana Fabriano-Muccia. «La volontà del Governo è quella di non recedere dal contratto con Astaldi perché si perderebbe molto più tempo per espletare l’iter per un nuovo appaltatore. Il nostro obiettivo è invece quello di riprendere i lavori quanto prima. Aspettiamo il piano. Per quel che riguarda i crediti vantati dalle ditte sub-appaltatrici, è chiaro che è una contrattazione privata nella quale la politica non può e non deve entrare».

Walter Ceccarini

Ma proprio su quest’ultima affermazione e sulle parole di Perosino, il rappresentante dell’Ance-Confindustria, Walter Ceccarini, è stato categorico. «Le imprese hanno lavorato bene e non sono state pagate, un problema non di poco conto. Abbiamo insieme un obiettivo: riprendere i lavori e finire la strada. Abbiamo, però, il rischio di centinaia di famiglie rimanere senza lavoro. Facciamo un tavolo con Istituzioni nazionali, regionali e locali, Quadrilatero e tutti i rappresentanti delle aziende che vantano crediti milionari, perché siano pagati, trovando insieme una soluzione. Altrimenti, semmai dovessero riprendere i lavori, noi saremo lì per impedirlo fino a quando non saranno pagati i debiti pregressi. È vero che è una contrattazione fra privati, ma la politica può, se vuole, intervenire».

Parole che hanno suscitato, la pronta reazione di Perosino. «Anas e Quadrilatero sono assolutamente disponibilissime per ricercare una soluzione a questa problematica, sicuramente uno scandalo, ma non è accettabile dire che si impedirà la ripresa dei lavori per rallentare ulteriormente la conclusione dei lavori. La politica può pensare a una soluzione straordinaria per questa problematica».

Si comprende ora, quindi, la riunione definita “carbonara” fra le Regioni Marche e Umbria e le ditte subappaltatrici. Era, appunto, tesa a creare un tavolo dove cercare, con il coinvolgimento della politica, di trovare una soluzione condivisa, con l’estrema ratio del rescindere il contratto con Astaldi stessa.