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Cordoglio a Fabriano per la scomparsa di Francesco Spacca, il papà dell’ex presidente regionale

«Ciao babbo, abbraccia la mamma e veglia su noi tutti». Con questa commovente frase, Gian Mario Spacca, ha annunciato la morte di suo padre

Una veduta di Fabriano|
Una veduta di Fabriano

FABRIANO – «Ciao babbo, abbraccia la mamma e veglia su noi tutti». Con questa commovente frase, l’ex presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha annunciato la morte di suo padre, Francesco, a 95 anni. Non un decesso imputabile al Covid-19, ma purtroppo considerate le restrizioni imposte per evitare il contagio da Coronavirus, anche per il decesso di Francesco Spacca non si sono potuti celebrare funerali pubblici. Ma solo in forma privata, con la benedizione del feretro e la successiva tumulazione al cimitero di Cancelli di Fabriano.

Tanti i messaggi di cordoglio e vicinanza alla famiglia Spacca per questa perdita. In molti avrebbero voluto partecipare ai funerali di Francesco, uno dei primi dirigenti delle Ferrovie dello Stato di Fabriano che ha formato generazioni di fabrianesi. «Checco è sempre stato pronto a trasmettere il suo infinito sapere, frutto di grande curiosità, competenza e studio. Amava il suo lavoro e la sua famiglia», ricorda commosso l’ex sindaco di Fabriano, Roberto Sorci.

Da quando era andato in pensione, Francesco Spacca, aveva trovato un’altra grande passione, il tartufo. Non per aspetti economici, ma perché amava stare all’aperto e la socialità. «Sempre affabile, un gran Signore, con la esse maiuscola. Amore per la terra ed è stato fra i primi a cercare di valorizzare la presenza dei tartufi anche nel fabrianese».

Francesco Spacca

Ma soprattutto era devoto alla famiglia, alla moglie Antonia Bilei, scomparsa da qualche anno, al figlio Gian Mario – attuale vicepresidente della Fondazione Aristide Merloni – e sua moglie Luciana, e alle adorate nipoti. «Ciao nonno Francesco, ci hai insegnato la determinazione, a vivere la vita senza arrendersi mai, a portare avanti le nostre passioni fino alla fine. Di parole non ne avevi molte, ma con le tue azioni ci hai fatto capire che fino alla fine si può vivere al massimo. Ciao nonno Checco, ti ricordiamo per tutte le tue testimonianze di coraggio e continuiamo a vivere come ci hai insegnato tu, testardamente, contro ogni avversità», il ricordo delle nipoti Eleonora e Francesca.