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Coronavirus, mozione di Fabriano Progressista per mascherine a famiglie e aziende

Andrea Giombi deposita due mozioni urgenti chiedendo di inserirle nella prossima seduta del consiglio comunale. «La priorità assoluta in questo momento storico è prevenire il contagio»

Fabriano, veduta

FABRIANO – Pianificare ciò che può fare il Comune di Fabriano in vista della fase 2 dell’emergenza Coronavirus, la ripartenza di buona parte delle attività produttive. A chiederlo il capogruppo di opposizione di Fabriano Progressista, Andrea Giombi, attraverso due mozioni in cui si chiede l’acquisto di termometri da distribuire alle aziende e di mascherine. Effettivamente, sono tanti gli enti municipali anche del fabrianese che si stanno dando da fare per dotare le famiglie di mascherine gratuitamente. A Fabriano, tutto questo attivismo nei confronti dei residenti non sembra proprio essere una priorità dell’amministrazione pentastellata. Certamente, visti i buoni offici a livello governativo, si confida nell’aiuto dello Stato. Ma intanto, si attende, fermi, confidando in donazioni dei privati.

A stimolare la discussione è Andrea Giombi che deposita due mozioni urgenti, indirizzate alla presidente del Consiglio comunale, Giuseppina Tobaldi, alla quale chiede di inserirle nella prossima seduta del Consiglio comunale. «La priorità assoluta in questo momento storico è di prevenire il contagio e, dunque, la diffusione del Coronavirus. Allo stesso tempo – sostiene Giombi – è doverosa la tutela dei lavoratori, i quali devono continuare la loro attività ritenuta di carattere essenziale. È inevitabile, specialmente nei supermercati, nelle aziende e negli uffici pubblici quali ad esempio le Poste, l’ingresso simultaneo di numerose persone. Siffatta circostanza, pur nel rispetto delle disposizioni che attengono alla prevenzione del contagio, è indubbiamente un fattore di rischio intimamente connesso proprio dalla compresenza di un vasto numero di persone in un determinato luogo».

Da una parte si chiede, dunque, la distribuzione di idonee mascherine alla cittadinanza, anche sull’esempio di altre amministrazioni comunali. E dall’altra, fare il possibile per acquistare dispositivi (termometri) per misurare lo stato febbrile all’ingresso delle attività «perché può rappresentare uno strumento volto alla tutela della salute pubblica e, pertanto, anche dei lavoratori». Misura di prevenzione «attualmente usata in tutta Italia, rappresentano un costo molto contenuto per le risorse finanziarie del nostro Comune».

Secondo il capogruppo di Fabriano Progressista occorre far presto e distribuire questi dispositivi alle attività lavorative, «privilegiando quelle in cui l’afflusso di persone è obiettivamente maggiore».