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Coronavirus, Whirlpool: riapre Melano, un’ora di formazione poi la produzione

Tutte le 600 tute blu saranno formate sulle misure di sicurezza per evitare il contagio da Covid-19, poi da lunedì 27 aprile si tornerà a produrre su due turni. Ecco i dettagli dello stop e della ripresa

Interno dello stabilimento di Melano

FABRIANO – Si torna a lavoro anche nello stabilimento Whirlpool di Melano a Fabriano, dopo la formazione effettuata oggi a un primo gruppo di tute blu fabrianesi sulle misure previste dal protocollo di sicurezza siglato dalla multinazionale americana, dalle segreterie nazionali dei sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm e dalle Rsu dei vari stabilimenti italiani del Gruppo.
Domani 23 aprile si torna a produrre. Saranno circa 220 gli operai che varcheranno il cancello di Melano, scaglionati in due gruppi, per ricevere durante la prima ora la formazione sulle misure implementate a tutela della salute di tutti. Poi torneranno alle catene di montaggio per produrre piani cottura fino alle 16.30. Il 24 aprile, stessa trafila, ma con altri operai diversi dai primi. Così facendo, tutti le 600 tute blu saranno formate e pronte a produrre su due turni a partire da lunedì 27 aprile.
Stessa procedura per gli altri stabilimenti del gruppo: Cassinetta in Lombardia, Carinaro e Napoli in Campania, Siena in Toscana

La Whirlpool è la prima “Big” del distretto economico di Fabriano a rompere gli indugi e superare il lockdown imposto dal Governo Conte come misura di contenimento dalla pandemia da Covid-19. Uno stop protrattosi ben oltre un mese e che ha comportato, visto che in altri Stati si è continuato a produrre, una problematica maggiore in termini di quote di mercato. Il codice Ateco del comparto elettrodomestico non è stato inserito dal premier Giuseppe Conte nel suo Dpcm per produzioni di rilevanza strategica a livello nazionale.

Da qui, lo stop produttivo che ha portato non solo la Whirlpool, ma anche tutto il settore cappe (Elica, Electrolux e Faber) ad alzare bandiera bianca. La multinazionale, però, è stata la prima che ha chiesto e ottenuto dalle parti sociali di sedersi attorno a un tavolo virtuale, quindi in video conferenza, per discutere di un protocollo di sicurezza che potesse tutelare la salute di tutti i dipendenti e, contemporaneamente, permettere un riavvio produttivo sfruttando il meccanismo del silenzio-assenso del prefetto, dopo la presentazione dell’autocertificazione da parte dell’azienda circa la volontà di tornare a produrre.

Ebbene, il protocollo è stato siglato il 18 aprile scorso. Ma l’ostacolo rimane. Vale a dire, il “non possumus” dei sindacati al riavvio produttivo perché è vigente una normativa governativa che non lo consente. Ostacolo che la Whirlpool ha deciso di superare, forte dell’implementazione delle misure ricomprese nel protocollo di sicurezza. Da domani, quindi, si tornerà a lavoro, in modo scaglionato per due giorni. Poi, da lunedì si riparte su due turni.

«Sicuramente presenteremo segnalazione alle istituzioni affinché vengano rispettate le disposizioni governative», il commento di Pierpaolo Pullini, responsabile per la Fiom del fabrianese. Certamente, non è da escludere che si possa chiedere un sopralluogo affinché siano verificate, dalle parti sociali, tutte le misure di sicurezza previste dal protocollo.

Dal canto suo, dalla Whirlpool, nessuna dichiarazione ufficiale, ma si fa presente come siano state implementate tutte le misure di sicurezza in base al protocollo siglato con le parti sociali il 18 aprile scorso, anche per quanto riguarda la formazione dei lavoratori che sarebbe garantita. Infine, si evidenzia come in altri Stati il comparto degli elettrodomestici sia regolarmente operativo, quindi – nella massima sicurezza – la produzione dovrebbe riprendere anche in Italia, poiché la loro produzione rappresenta un bene essenziale.