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Diocesi di Fabriano-Matelica in festa per l’ordinazione diaconale di Francesco Olivieri

Nella Cattedrale di San Venanzio martire, la celebrazione presieduta dall’Amministratore apostolico Francesco Massara. Prima però veglia di preghiera alla chiesa parrocchiale di San Facondino, a Sassoferrato

FABRIANO – Diocesi di Fabriano-Matelica in festa per la nuova ordinazione diaconale. Sabato 26 ottobre, alle 19, nella Cattedrale di San Venanzio martire, Francesco Olivieri verrà ordinato diacono dall’Amministratore apostolico, mons. Francesco Massara. Questa sera, alle 21 veglia di preghiera presso la chiesa parrocchiale di San Facondino, a Sassoferrato.

Francesco Olivieri, 25 anni, ha svolto gli studi di formazione in Seminario ad Ancona. Ha scoperto la sua vocazione piano piano, frequentando la chiesa diocesana in compagnia di tutta la sua famiglia. Racconta di essere un ragazzo che ha trovato la gioia, scoprendo la sua vocazione in modo quotidiano, andando alla Santa Messa del sabato sera alla Misericordia con papà, mamma e sorella, la festa di Sant’Antonio a Santa Caterina e dell’Assunta a santa Maria in Campo con i nonni, la preparazione ai Sacramenti, il servizio in parrocchia e aiutare nel proporsi come catechista. «L’essere sempre a contatto con molti sacerdoti e constatare che la loro gioia ininterrotta, nonostante i tanti impegni, era proprio nel servizio a chi era loro affidato, mi hanno fatto sorgere la domanda: “Ed io? Non posso essere così gioioso come loro?”. L’amore di Dio e la tenerezza di Maria hanno fatto il resto», conferma l’ormai prossimo diacono della diocesi Fabriano-Matelica.

«Ho ricevuto la data dell’ordinazione diaconale mentre ero in Perù, per la missione estiva che ci propone il Seminario. La domenica successiva, Padre Luca, parroco di San Francisco de Asis a Pucallpa, ha chiesto insistentemente alla comunità di pregare per me e al sottoscritto di affidare tutta la parrocchia al Signore». Con l’ordinazione diaconale, in attesa del sacerdozio, «avrò la possibilità di svolgere diverse funzioni, qualora mi siano richieste: assistere il Vescovo e i presbiteri; proclamare il Vangelo e predicare; distribuire l’Eucaristia; possibilità di celebrare i matrimoni, presiedere i funerali e dedicarsi ai vari servizi di carità».

Una scelta, una vocazione nella quale Francesco ha trovato la sua dimensione. «Per quanto riguarda la mia esperienza personale e in diverse occasioni (campi scuola, uscite, riunioni, incontri in parrocchia), ho notato che ciascuno di noi, a qualsiasi età, ha sete d’infinito che in realtà è il grande desiderio di Dio. Anche se in certi momenti lo sentiamo distante, Lui è con noi. Piano piano si può scoprire questa Verità, non da soli, perché il Signore Gesù ci ha donato la Chiesa per incontrarlo più da vicino. La Fede è un “arrendersi a Dio” e affidarsi a Lui dona una grande carica di gioia. Quindi rischiamo e crediamo, con Gesù l’avventura straordinaria della nostra vita ha tutto un altro sapore».