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Diocesi Fabriano-Matelica: 110 domande per 20 tirocini con il progetto “Lavoro & Dignità”

I venti tirocini lavorativi si svolgeranno nelle aziende cittadine e del comprensorio. «Una risposta concreta alla crisi lavorativa del territorio»

Don Marco Strona e monsignor Francesco Massara

FABRIANO – Centodieci domande presentate alla Caritas della diocesi Fabriano-Matelica, promotrice insieme all’Ufficio Pastorale del Lavoro e al “Progetto Policoro”, per il progetto “Lavoro & Dignità”. A breve partiranno i tirocini per l’iniziativa che ha come obiettivo quello di favorire l’inserimento o il reinserimento lavorativo di persone – giovani e adulti – inoccupate e/o disoccupate attraverso dei percorsi di accompagnamento personalizzati. Complessivamente saranno finanziati 20 tirocini lavorativi nelle aziende cittadine e del comprensorio, che si spera possano portare a contratti stabili.

«Lavoro quale strumento fondamentale per il raggiungimento della dignità e della libertà umana», ricorda il direttore della Caritas Fabriano-Matelica, don Marco Strona, che ha ricordato il sostegno all’iniziativa delle associazioni Categoria. «Non vogliamo dare al progetto un valore estemporaneo. Le aziende in questi sei mesi non corrisponderanno nulla e la nostra speranza è quella che ci sia un seguito la continuazione del percorso intrapreso, proseguendo anche con una serie di valutazioni motivazionali e la ricerca attiva di un tirocinio adatto per la persona. Vogliamo concretizzare la dottrina sociale del Santo Padre». 

Dettami che sono stati fatti propri dal vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara. «Dare una risposta concreta come Chiesa al nostro territorio colpito dalla forte crisi lavorativa ed economico-sociale. Non pensiamo di risolvere tutti i problemi, ma cerchiamo di dare una prima reazione per sostenere la nostra comunità a crescere e risollevarsi da una pesante congiuntura che influisce negativamente sulla vita di tutti i giorni. Il territorio, ma anche il resto della Nazione, soffre per la carenza di lavoro e chi non lo ha non ha dignità, ecco perché consideriamo questo nostro programma una iniziativa di speranza per far recupera la dignità. Nessuno, ha necessità di elemosina ma tutti hanno diritto di portare a casa il pane con proprio lavoro. Auspico – ha aggiunto – che al termine dei sei mesi di tirocinio arrivino anche le assunzioni, poiché le persone hanno bisogno di ottimismo per superare questa fase di pessimismo che registra un vasto aumento nell’uso di antidepressivi e di ricorso a gesti estremi», ha concluso Massara.