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Due anni dal terremoto del Centro Italia, il punto sulla ricostruzione a Fabriano

Ad oggi sono 249 le famiglie (circa 740 persone) che ricevono il contributo Autonoma sistemazione e non sono ancora rientrate nelle loro case dichiarate inagibili. Gli ultimi 38 sfollati a marzo hanno lasciato, dopo 16 mesi, l’hotel Gentile. Sono 782 le ordinanze emesse dal Comune

La gente in strada dopo la prima forte scossa del 24 agosto 2016

FABRIANO – Due anni esatti dall’inizio ufficiale del cosiddetto terremoto del Centro Italia che ha comportato danni e paura anche a Fabriano. Tanto da far includere il Comune all’interno del cratere sismico.

La prima scossa alle 3:36 di mattina del 24 agosto. In tanti si sono riversati in strada per paura e timore. I bar hanno aperto prima per accogliere i cittadini di Fabriano spaventati. Le televisioni accese e le immagini di devastazione di Amatrice e gli altri Comuni. Si prova a dimenticare le ripetute scosse di ottobre 2016, gennaio 2017 e molte altre ancora, la faglia in questione sembra dar tregua.

Invece, si ripiomba nell’incubo con un’altra faglia, molto più vicina che fa sanguinare nuovamente la ferita mai rimarginata: sabato scorso, alle 16:31 del pomeriggio, breve, ma intensa, preceduta da un forte boato con epicentro a meno di 18 chilometri, Costacciaro in Umbria. Ad oggi sono 249 le famiglie (circa 740 persone) che ricevono il contributo Autonoma sistemazione e non sono ancora rientrate nelle loro case dichiarate inagibili. Gli ultimi 38 sfollati a marzo hanno lasciato, dopo 16 mesi, l’hotel Gentile. Sono 782 le ordinanze emesse dal Comune di Fabriano.

Danni sono stati registrati anche per le chiese della Diocesi Fabriano-Matelica. Sono 12 gli edifici di culto i cui i progetti sono stati già presentati all’Ufficio Ricostruzione Marche e sono stati approvati sia da un punto di vista tecnico che economico. A maggio si sono svolte le prime gare. Su 12 chiese due sono state inserite nell’ordinanza 23 del 5 maggio 2017; 10 nell’ordinanza 32 del 21 giugno 2017 entrambe per la “Messa in sicurezza delle chiese danneggiate dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 con interventi finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto. Il totale della somma concessa alla diocesi di Fabriano-Matelica per queste opere di messa in sicurezza è intorno ai 1.500.000 euro. Cinque sono a Matelica: Santa Maria delle Grazie a Braccano, San Giovanni Battista a Colferraio, San Vincenzo Martire a Colli, San Michele Arcangelo a Rastia, San Fortunato a Poggeto. Quattro a Fabriano: San Donato, San Venanzo Vescovo a Albacina, Santa Maria in Campo e Santa Maria Sopra Minerva a Castelletta. Due a Cerreto D’Esi: Collegiata Santa Maria Assunta e Santa Maria delle Grazie a Cerquete. Una a Serra San Quirico: Beata Maria Vergine del Rosario a Domo. Entro dicembre, salvo imprevisti, i lavori dovrebbero essere conclusi in 9 chiese. Nelle restanti tre, Colferraio, Poggeto, Cerquete toccherà attendere la primavera 2019.

Gli edifici pubblici, in particolare le scuole, a essere state attenzionate per prime. Non sempre è colpa del terremoto di due anni fa, ma certamente i controlli sono stati effettuati – con maggior scrupolo – a seguito di quest’ultimo. Demolita la scuola dell’infanzia Don Petruio e già ricostruita e pronta a ospitare i giovanissimi alunni.

La scuola media Giovanni Paolo II, in attesa di essere demolita – bando di affidamento per la nuova progettazione va fatto entro l’anno – è stata trasferita nei locali dell’ex Tribunale di viale Zonghi. Oltre ai 300 studenti delle medie, anche i bambini del nido Petrarca chiuso la scorsa primavera.

L’Amministrazione comunale di Fabriano sta pensando di trasferire l’asilo di via Ciampicali, al Borgo. Prosegue anche il progetto per la costruzione della nuova scuola primaria di Marischio. Nell’anno scolastico 2019/2020, invece, partiranno i lavori alla scuola Marco Polo di via Fabbri.