FABRIANO – Non si farà ricorso alla cassa integrazione alle Cartiere Miliani di Fabriano almeno fino a tutto il 2018. Sono state vinte alcune commesse per stampare carta moneta per l’estero.
Una buona notizia per la storica azienda di Fabriano di proprietà del fondo americano Bain Capital. Per questo scorcio finale di 2018, non si dovrebbe far ricorso all’utilizzo degli ammortizzatori sociali. In attesa del nuovo piano industriale, il primo firmato dai neo proprietari, sono state vinte alcune commesse per stampare carta moneta per l’Indonesia e la Turchia. Poi, entro inizio 2019, dovrebbero arrivare le prime novità dopo il passaggio del gruppo agli americani.
Per il momento è escluso il ricorso gli ammortizzatori sociali anche se il ritmo produttivo non è a pieno regime. Il reparto banconote, infatti, si è fermato per diverse settimane ad agosto e la riapertura, con una sola macchina rispetto alle solite tre degli anni precedenti, è avvenuta da poche settimane. Una decisione, quella di riaprire con una sola macchina, che comporta anche il dimezzamento del personale in servizio presso l’ottava: circa 75 persone sulle 150 in organico. Questo vuol dire che circa la metà degli operai al lavoro in questo reparto continueranno a essere dirottati su altri comparti dello stabilimento fabrianese o nel sito produttivo di Rocchetta Bassa, o di Pioraco e Castelraimondo, nel Maceratese. Situazione tranquilla negli altri reparti. Nel sito produttivo di Fabriano, infatti, il segmento per a produzione di carta tradizionale, in primis quella per fotocopie, continua a produrre a pieno ritmo.
Continua, dunque, a destare preoccupazione il segmento carta moneta. Anche se il ricorso alla cassa integrazione, nel breve periodo, è scongiurato. Si naviga a vista in attesa dell’esito di altri bandi ai quali si è partecipato, in particolare per nazioni del Sud-America. Se dovesse esserci un esito positivo, la prospettiva potrebbe tornare a volgere verso il sereno.