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Vertenza Elica: gli operai scioperano “a scacchiera” e l’azienda li mette “in libertà”

La denuncia del Coordinamento sindacale unitario sull'episodio accaduto nello stabilimento di Mergo della multinazionale fabrianese. Sono dovute intervenire le forze dell'ordine

Lo sciopero dei lavoratori Elica a Mergo

MERGO – Gli operai dello stabilimento di Mergo di Elica, da lunedì 21 giugno, effettuano scioperi “a scacchiera”, vale a dire si fermano per tre ore ruotando fra i vari reparti. La multinazionale di Fabriano, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, ha deciso ieri, 24 giugno, di rispondere con la cosiddetta “serrata”, «vale a dire mettere in libertà una parte del personale che stava lavorando, negando la prestazione lavorativa nei reparti non in sciopero e intimando ad alcune persone di andarsene. Successivamente ad altre/i dipendenti che arrivavano per iniziare il lavoro nel secondo turno, al momento dell’ingresso in stabilimento veniva consegnata una comunicazione con la quale si ordinava di non entrare in fabbrica, ma di ripresentarsi dopo 3 ore, con la pretesa che le persone se ne andassero fuori dai cancelli ad aspettare sotto il sole cocente, negando anche un riparo a chi era arrivato in macchina con altri colleghe/i ai quali, invece, il lavoro era stato concesso», denunciano i sindacati. È salita la tensione e si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine per ricondurre tutti i protagonisti alla calma.

Vertenza Elica: la denuncia

L’episodio si lega alle proteste partite lo scorso 31 marzo, quando Elica ha presentato il proprio piano strategico 2021-2023 che prevede: 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo. «Mettere in libertà le persone per mancanza di materiali, con la cassa integrazione aperta, che si sta utilizzando da oltre un decennio, è una scelta che sembra davvero provocatoria. Una condotta a nostro avviso antisindacale che stiamo valutando se portare all’attenzione dell’Autorità giudiziaria», scrivono dal Coordinamento sindacale unitario di Elica, evidenziando come sia stata immediata la reazione dei lavoratori che hanno deciso di fermare completamente la produzione proclamando uno sciopero di tutto lo stabilimento per l’intera giornata. «Un bel biglietto da visita del nuovo direttore di stabilimento, un temporary manager di una società di consulenza specializzato in ristrutturazioni, sicuramente un bel modo di avvicinarsi all’incontro del 30 giugno al Mise. Nell’azienda dell’ex senatore della Repubblica, Cavaliere del lavoro e Presidente dell’Associazione Italiana delle Aziende Familiari, Francesco Casoli, comportamenti unilaterali che ricordano le esperienze padronali del 1800. Ancora una volta le scelte dei manager si dimostrano inopportune, inadeguate e pericolose, ancora una volta le lavoratrici e i lavoratori si mobilitano per salvare l’impresa dalle conseguenze causate dalle scelte aziendali», si conclude nella nota sindacale.