FABRIANO – La Whirlpool si appresta a chiudere il sito di Ca’ Maiano a Fabriano e spostare i circa 200 dipendenti nella sede centrale di via Aristide Merloni. Un trasferimento a impatto zero a livello occupazionale, ma che viene giudicato non positivamente dalle parti sociali. In questi giorni, si stanno effettuando le azioni propedeutiche con la pianificazione del trasloco delle postazioni lavoro dall’edificio, su tre piani, dove attualmente lavorano 120 persone per il call center al piano terra e circa 80 addetti alla logistica e al service nei due piani superiori.
Saranno tutti trasferiti nella sede centrale dove lavorano, attualmente, circa 550 colletti bianchi con varie funzioni. La tempistica dovrebbe essere il prossimo settembre per il completamento del tutto. Non è chiaro, al momento, quali siano le intenzioni della multinazionale americana per il futuro del sito di Ca’ Maiano, ma certamente la decisione va nella direzione della politica del contenimento dei costi. E nonostante sia un edificio di proprietà, si tende a risparmiare sui costi fissi legati ai consumi.
«Certamente, si ripopola la sede centrale, ma la sensazione è che si vada sempre più restringendo il perimetro di azione della Whirlpool nel nostro territorio», il commento delle Rsu aziendali che non perdono occasione per ribadire il fatto che la salvaguardia dei cosiddetti colletti bianchi deve entrare a pieno titolo all’interno del tavolo ministeriale che, al momento, sembra essere focalizzato solo sulle sorti dello stabilimento campano di Napoli.
«Noi continuiamo a ribadire come il ruolo di Fabriano, della sua sede centrale, sia garantito in ogni circostanza e si fermi il trasferimento di funzioni impiegatizie in direzione della Polonia», concludono le parti sociali. Da questo punto di vista, lo stesso accordo sottoscritto nell’ottobre 2018 tende a certificare il ruolo strategico di Fabriano e della storica sede ex Indesit. Occorre, però, che si passi dalle parole ai fatti.