FABRIANO – L’agroalimentare come un volano dal potenziale inespresso. Ad affermarlo sono Michela Bellomaria, candidata alle Regionali nelle fila del Partito Democratico e il segretario dei Giovani democratici di Fabriano, Alessandro Galli.
«In questi giorni di campagna elettorale per queste elezioni regionali in cui certi sedicenti candidati della destra locale si dilettano nell’attaccare senza sosta l’amministrazione uscente a suon di dati non aggiornati e talvolta con delle vere e proprie fake news e, cosa ancor più grave, senza fare proposte da poter realizzare qualora ne avessero, speriamo di no, la possibilità di realizzarle, credo sia quantomeno necessario ed opportuno portare all’attenzione dell’opinione pubblica dei numeri, dei dati su cui avviare una riflessione di natura strutturale», affermano.
A Fabriano vi sono ben 409 imprese nella filiera dell’agroalimentare. «Una quantità mastodontica di piccoli produttori che producono sul nostro territorio senza però avere un vero e proprio coordinamento. Molti possono essere legittimati a credere che la filiera più importante fosse quella manifatturiera ed invece così non è. Questi produttori necessitano di una cabina di regia che potrebbe consentire loro di migliorare le proprie performances, il proprio rendimento non solo in termini di puro fatturato ma anche di export e di potenziare quella che in gergo commerciale si chiama “brand reputation”».
Secondo Bellomaria e Galli, «è giunto il momento che i nostri imprenditori riescano ad avere una grande rilevanza nel panorama internazionale su quelle che sono le nostre peculiarità ed eccellenze. Fare questo spetta alla politica che da subito deve mettere in campo un cambio di visione d’insieme. Meno chiacchiere, meno slogan e più fatti con una mentalità finalmente rivolta al futuro», concludono Michela Bellomaria, candidata alle Regionali nelle fila del Partito Democratico e il segretario dei Giovani democratici di Fabriano, Alessandro Galli.