Ancona-Osimo

Elica, i lavoratori pronti a dare battaglia. Domani l’incontro in Regione

I sindacati, l'azienda e l'assessore Aguzzi si incontreranno per discutere sulla vicenda. I lavoratori intanto «hanno deciso che si opporranno in tutti i modi alla strategia finanziaria»

Pierpaolo Pullini (Fiom), Vincenzo Gentilucci (Uilm) e Giampiero Santoni (Fim)

FABRIANO – Le assemblee degli stabilimenti di Cerreto D’Esi e Mergo «ritengono inaccettabile il piano di licenziamenti programmato da Elica in nome della competitività dell’azienda». Questo l’incipit dell’ordine del giorno approvato all’unanimità da tutti i lavoratori della multinazionale di Fabriano, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, riuniti in assemblea.

Un piano di riorganizzazione 2021-2023 che prevede 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo. Non si escludono, quindi, ulteriori forme di mobilitazione, magari in concomitanza con l’incontro previsto in Regione domani, 8 aprile alle 14, con l’assessore regionale Stefano Aguzzi, i sindacati, l’azienda e probabilmente il governatore Acquaroli.

«Anni di sacrifici e dedizione vengono così cancellati dalle scelte di manager che niente hanno a che fare con la nostra storia. Le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori di Elica danno mandato al Coordinamento sindacale – RSU e Segreterie di Fim-Fiom-Uilm, unico titolare della contrattazione in nostro conto – di mettere in campo tutte le azioni necessarie per fermare questo processo di delocalizzazione e di scempio industriale, affinché il lavoro attuale e futuro resti sul territorio e si continui a produrre negli stabilimenti di mergo e Cerreto D’Esi», si legge ancora nell’odg.

In ultimo, gli appelli. «Le assemblee dei lavoratori di Elica chiedono con forza alle Istituzioni a tutti i livelli una presa di posizione forte, univoca e compatta contro la scelta di Elica di abbandonare il territorio e di tradire la sua storia ed i suoi valori. Le lavoratrici e i lavoratori di Elica hanno già deciso che si opporranno in tutti i modi a questa strategia esclusivamente finanziaria per la difesa del proprio futuro, delle prossime generazioni di tutto il comprensorio», si conclude l’ordine del giorno.